Il pulsante che pulsa


Una volta un tale che doveva fare una ricerca andava in biblioteca, trovava dieci titoli sull’argomento e li leggeva; oggi schiaccia un bottone del suo computer, riceve una bibliografia di diecimila titoli, e rinuncia

(U. Eco)

Quando al liceo tentavamo invano di giustificare una strampalata traduzione di greco, con spavalderia dichiaravamo: “non ho sbagliato io, l’ho trovato sul dizionario”. Come fosse un alibi o un passe-partout per accedere all’assoluzione finale. Arrivava pronta la replica del venerando professor Nosari: “In sal vocabolari at cati tüt, anca cat t’sé n’àsan”.

Più o meno internet è come quel dizionario di greco: un luogo in cui trovi di tutto e di più, dove la difficoltà sta nello scegliere il contesto pertinente  e nell’assemblare le informazioni corrette.

Giorni fa, quando Salvini dichiarava di parlare con Bruxelles a nome di sessanta milioni d’Italiani, ho trovato in rete un meraviglioso pulsante, assolutamente geniale, del tutto inutile. Il bottone attiva un contatore virtuale per sottrarre i dissidenti ai sessanta milioni. Chi non voleva essere rappresentato da Salvini poteva pigiare sul bottone e decurtare di un’unità la fantomatica cifra.

Un esercizio ludico, più divertente di una protesta, più serio di una controproposta.

 

https://www.pulsantone-io-no.it/#seconda_sezione

  1. #1 by erica at 19 dicembre 2018

    Per disperazione cosa non si fa?!

  2. #2 by monica mariani at 23 dicembre 2018

    grazie a nome dei genitore del pulsantone. Nessuno ha saputo coglierne lo spirito in modo altrettanto esatto.

(non verrà pubblicata)

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