Archive for maggio 2013

La Venezia del nord

A Venezia per i vostri bisogni servitevi delle toilette pubbliche.
Ce ne sono ben due: una a Mestre e una sull’autostrada per Padova,
dove, tra l’altro, potrete ammirare il fenomeno dell’acqua alta in pieno autogrill

(M. Serra)

 Amsterdam, come Stoccolma e San Pietroburgo, come Bamberga e Norimberga e come chissà quante altre città, è detta la “Venezia del nord”. Questo accade ovunque, dove ci siano almeno due canali, un ponte, un campanile e un negozio di calamite. Io preferirei che Venezia fosse detta la “Stoccolma del sud”, ma questo è un altro discorso.

Per muoversi ad Amsterdam è indispensabile la bicicletta. Noleggiarla costa relativamente poco e consente di raggiungere in poco tempo ogni angolo interessante della città. In tre giorni noi abbiamo visto praticamente tutto. Dal giro dei canali al Museo Van Gogh, dal Red Light District al Vondelpark. Bellissimi il quartiere Jordaan, il mercato delle pulci Waterlooplein e Our Lord in the Attic, la chiesa costruita nella soffitta di una casa ai tempi del bando del cristianesimo.

Merita una capatina anche la piccola, si fa per dire, Utrecht. Si visita in mezza giornata ed è ad un tiro di schioppo da Amsterdam.

Insomma… se “Venezia è bella, ma non ci abiterei mai”, ad Amsterdam, e in Olanda in generale, quasi quasi sì.

 

Casette

Bici

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Voltagabanelli

Quello stesso demonio furbo e voltagabbana, quel demone che sempre rompe ogni parola data e un giuramento al giorno, colui che la spunta su tutti, su re, mendichi, vecchi, giovani, fanciulle, quel bel signore sorridente e suasivo, l’Interesse; sì, l’Interesse la molla dell’universo.”

(O. Wilde)

Dopo averla candidata alla Presidenza della Repubblica, gesto peraltro azzardato e populista, il vertice del Movimento 5 Stelle ora volta la spalle alla Gabanelli.

Galeotta l’ultima puntata di Report, in cui la giornalista pone grossi dubbi sulla trasparenza della gestione finanziaria del Movimento. A tre mesi dalle elezioni, mentre ancora si discute sugli scontrini dei grillini, permangono forti perplessità sulla rendicontazione dei fondi ricevuti per la campagna elettorale e sui proventi pubblicitari del blog, destinati più che altro all’impresa di Casaleggio. Emerge, forte, il sospetto che dietro il paravento del movimento politico si celi in realtà un marchio dalle uova d’oro, capace di produrre ricchezza esponenziale per pochi intimi. Ciò fa ancor più male, se accade in casa dei paladini della trasparenza e del bene comune.

È evidente che per smitizzare, e forse smascherare, il fenomeno Grillo, occorre evidenziarne i limiti e gli errori lampanti. Questo è quello che dovrebbero fare i buoni giornalisti ed i buoni politici.

Il Pd, invece, applica la strategia opposta. Brandisce la solita arma bulgara dell’epurazione, proponendo un disegno di legge (Finocchiaro – Zanda) che impedirebbe ai movimenti di partecipare alle elezioni. Ma questi non erano gli stessi che ammonivano le leggi ad personam?

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Buona forchetta – Le Spighe

Chiariamo subito ogni dubbio: alle Spighe si mangia bene, da sempre. È un problema prenotare, ma anche all’ultimo minuto può capitare di intrufolarsi al posto di qualcuno che disdice. Mai demordere.

L’agriturismo infrattato nelle colline di Monzambano è da sempre un ottimo modello di rapporto qualità/prezzo. Il menù varia poco (è da almeno dieci anni che fanno i maccheroncini con fagioli e guanciale), ma la scelta di primi e secondi piatti è abbastanza vasta. Sicuramente irrinunciabile il giro di antipasti della casa, con gras pistà (sempre più difficile da trovare buono) e crostini con salse varie. Servizio molto cortese e ambiente accogliente e curato. Vino della casa senza infamia e senza lode.

Antipasti abbondanti, tris di primi e dolce: 22€.

Voto: 7,5 (anche se mi si è riproposto lo stracotto dei maccheroni fino alla mattina seguente).

Agriturismo “Le Spighe” – strada Tononi, Monzambano (Mn)

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XXVIII° Consiglio (29 aprile 2013)

“A parte le Guerre Puniche, mi viene attribuito veramente tutto”

(G. Andreotti)

Nel Consiglio di fine aprile è stato approvato il Rendiconto dell’esercizio finanziario 2012.

Come noto, l’elemento essenziale è che pur mantenendo un avanzo di amministrazione positivo, superiore ai centomila euro (il Comune non è in rosso!) è stato sforato il Patto di Stabilità.

Il Patto di Stabilità è l’accordo che lo Stato Italiano ha assunto con gli altri Stati Europei, in sede comunitaria, in base al quale anche i Comuni devono contribuire alla riduzione del debito pubblico nazionale, osservando, di anno in anno, regole sempre più restrittive. Regole che mettono in difficoltà gli stessi Comuni nella realizzazione della programmata attività a favore della cittadinanza. Paradossalmente, per molto tempo il Comune ha avuto i soldi per finanziare nuove opere, ma di fatto, non le ha eseguite poiché successivamente non avrebbe potuto pagarle per rispettare quel limite dettato dal Patto.

È ovvio che questo sistema ottuso restringe l’autonomia del Comune impedendo sia di realizzare nuove opere pubbliche, sia di effettuare interventi di manutenzione straordinaria che le infrastrutture richiedono in maniera sempre più urgente.

Benché non siano ancora note le modalità per rientrare dallo sforamento, certamente ciò comporterà una riduzione dei trasferimenti ordinari da parte dello Stato, il divieto di assunzione di nuovo personale e l’impossibilità di contrarre nuovi mutui (il limite di indebitamento per mutui è già stato comunque pressoché raggiunto).

I motivi principali dello sforamento risiedono nelle mancate entrate, soprattutto per quanto concerne la cessione di volumetrie. Di certo qualche responsabilità da parte dell’Amministrazione c’è. Se non altro per aver male valutato proiezioni e previsioni.

È stato poi ufficializzata l’acquisizione al patrimonio comunale dell’area “Recupero Porta Sud”. Gli spazi che ospitavano gli edifici dell’ex Tintoria dei Savi, demoliti e bonificati, appartengono ora al Comune che dovrà riconvertirli in spazio pubblico. Una delle ipotesi è quella di approntare lì la nuova area feste. Anche su questo punto, inspiegabilmente la Minoranza si è detta contraria.

exTintoria

L’area oggetto di bonifica e acquisizione

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