Archive for novembre 2012

Farmacia canaglia

“Nel mondo c’è un ordine naturale di farmacie,
poiché tutti i prati e i pascoli, tutte le montagne e colline sono farmacie […]
nella natura tutto il mondo è una farmacia che non possiede neppure un tetto!”

(Paracelso, Volumen Paramirum)

La scorsa settimana si è tenuta un’assemblea rivolta alla cittadinanza, per illustrare i motivi che hanno portato alla scelta di rinunciare a Cereta come destinazione di un’eventuale seconda farmacia.

Un po’ di storia. Nel 2006 viene assegnata una farmacia rurale al Comune di Volta Mantovana. Il bando pubblico di assegnazione può essere fatto entro il 2009, ma la vecchia Amministrazione non lo redige (anche se il bando stesso non richiede necessariamente la disponibilità immediata di un locale).

Dal 2010 cambiano le norme relative alle società a partecipazione comunale. Non sono più ammesse le società per comuni inferiori ai 30.000 abitanti. Sotto questa soglia i comuni non possono più costituire società, né assumere nuovo personale. Così facendo Volta non è più autorizzato a gestire la nuova farmacia, nè con proprio personale, né costituendo una società apposita. L’unica soluzione possibile rimane quella di costituire una società con altri comuni, la cui popolazione complessiva superi i 30.000 abitanti.

L’Amministrazione avvia i contatti con altri comuni per ricercare la disponibilità a costituire un’unica società di servizi. Nel 2011 Virgilio e Curtatone accettano la proposta di Volta di costituire un’unica società di servizi, cui conferire tre farmacie (una per comune). La gestione delle farmacie va conferita a privati a seguito di una gara pubblica, nel rispetto delle regole del libero mercato.

Si procede dunque affidando l’incarico di redazione di uno studio di fattibilità ad una società specializzata. Emergono subito gravi dubbi sulla sostenibilità economica della farmacia di Cereta, a causa del limitato bacino di utenza. Si certifica che il valore del capitale economico di una struttura a Cereta corrisponde a circa 189.000€, quello di un esercizio a Volta è stimato in circa 1.496.000€. I conti sui guadagni sono impietosi, evidenziando margini quasi irrisori per Cereta.

Ritenendo più appetibile la posizione di Volta, e nel tentativo di garantire comunque alla collettività l’apertura di una seconda farmacia, si chiede e si ottiene lo spostamento della stessa nel centro urbano (decreto regionale Ottobre 2012), individuando gli spazi lasciati vuoti dal consultorio, adiacenti al poliambulatorio dei medici di famiglia. L’obiettivo vorrebbe essere quello di integrare la farmacia in un polo con servizio infermieristico di tipo territoriale, medici specialisti, logopedista, ostetrico, ginecologo, assistente sociale etc…

Resta il fatto che in ogni caso, di questi tempi, sarà difficile ottenere risposte al bando.

È ovvia la delusione per alcuni cittadini di Cereta, ma è altrettanto ovvio che la decisione è stata dettata dalle mutate circostanze economiche e normative.

Rimane aperta, dal 2014, l’ipotesi (pressoché scolastica) di richiedere l’assegnazione di una  terza farmacia a Cereta.

Di fronte a tutto ciò l’Amministrazione, seppur trascinata dalle polemiche degli ultimi giorni, si è presentata davanti ai cittadini mettendo la faccia ed incassando anche roventi critiche. Non è un gesto così scontato.

Nessun commento

XXIV° Consiglio (15 novembre 2012)

“Signum aeneum matronse lunoni in Aventino dedicaverunt”
Le matrone dedicarono a Giunone una statua di bronzo sull’Aventino

(T. Livio)

Un po’ in ritardo, perché il racconto è relativo al Consiglio Comunale di giovedì 15 novmbre. Ma l’importante è esserci. Ci sono altri blog più veloci del mio nel rendicontare sulle attività del Comune?

Prosegue l’Aventino. La seduta si è aperta infatti con la solita pantomima della Minoranza, che ha dichiarato di non voler partecipare ai lavori. Prima o poi sull’Aventino ci faranno anche una statua.  Non per sminuire il gesto, ma forse più che di Aventino sarebbe meglio parlare di Munt Trisöl: “la ritirata sul Munt Trisöl”, non suona neanche male.

Si è proceduto all’affidamento del servizio per l’illuminazione pubblica a Tea, che costituirà una società partecipata al 40% da soci privati. È stata da tempo ultimata la fase di censimento di tutta la rete d’impianto pubblica. Ora il programma prevede l’introduzione di nuovi punti luce, la sostituzione dell’impiantistica ammalorata e di quella obsoleta. Il contratto è ventennale e prevede una base d’asta di 275.000 euro e un canone annuo di 265.000. A fronte di ciò, Tea si impegna alla manutenzione ordinaria e straordinaria, nonché ai sopracitati interventi di riqualificazione e nuovo innesto.

Approvati inoltre un paio di piani attuativi scaturiti dal PGT e acquisto definitivamente il piazzale ex Levoni nel patrimonio comunale.

Nessun commento

Giornata dell’albero

“C’è qualcuno seduto all’ombra oggi
perché qualcun altro ha piantato un albero molto tempo fa.”

(W. Buffett)

Oggi anche a Volta si festeggia la Giornata Nazionale dell’Albero, patrocinata dal Ministero dell’Ambiente.

Nulla di trascendente. L’allestimento di un semplice giardino in piazza XX Settembre dovrebbe sensibilizzare la comunità e gli amministratori sull’importanza del verde pubblico in paesi e città.

Edilizia urbana che non può prescindere dal rapporto con la natura e dall’integrazione con essa. L’evento persegue lo scopo di sottolineare l’importanza degli alberi in ambiente urbano, alla luce delle fondamentali funzioni da essi svolte a mitigazione degli eccessi climatici e dell’inquinamento atmosferico. Qualificazione estetica, ombreggiamento, assorbimento delle acque e pulizia degli inquinanti atmosferici. Alberi come strumento importante da inserire nelle strategie per la protezione ed il miglioramento della qualità dell’aria.

Non sono molti i paesi italiani che partecipano all’iniziativa (in Lombardia non arriviamo a dieci), ma Volta c’è. È poca cosa, ma anche un piccolo gesto può indicare una rotta e testimoniare come la pensiamo.

La mappa delle città

Nessun commento

Buona forchetta (a casa mia) – Trotarella briosa

Altra semplicissima proposta di pesce è la trota salmonata con semi di papavero ed eventualmente pepe rosa. Ricetta estiva ma non troppo: l’insalata di contorno può essere personalizzata con melograno di stagione e mele. Si sposa a meraviglia col pesce.

Nessun commento

Cremalo

“Solo in provincia si coltivano le grandi malinconie,
il silenzio e la solitudine indispensabili…”

(G. Brera)

A tutti coloro che non sono né assessori né dipendenti della provincia, dell’accorpamento delle provincie stesse interessa molto poco.

La reale necessità di recarsi negli uffici della Provincia di Mantova, rimane un evento abbastanza remoto nella vita di una persona comune. Un po’ come vedere dal vivo una partita dell’Italia, subire un ritardo con un volo Ryanair o trovare posto alle Spighe senza prenotare. Sì, sono cose che possono capitare, ma una, due volte. Di più è difficile…

Insomma, se eliminassero davvero la provincia di Mantova… amen, ce ne faremmo una ragione. Se qualcuno di voi avesse bisogno di costruirsi un’industria energetica ed estrattiva, dovrà chiedere la valutazione d’impatto ambientale a Cremona. Se la mia vicina vorrà informazioni per un corso di operatrice per le cure estetiche, forse dovrà telefonare a Lodi. E se mio cugino olandese (non residente) vorrà ottenere la licenza di pesca “tipo D”, dovrà probabilmente scaricare un documento da un sito con l’immagine del Torrazzo, anziché quella della Camera degli Sposi. Disagi tutto sommato sopportabili.

Il problema vero è un altro. La sigla. Al posto dell’affezionata “Mn” cosa ci sarà? Probabilmente un acronimo delle tre province CRE, MA, LO.

Muore la provincia. E il suo nome? Cremalo.

2 Commenti

XXIII° Consiglio (25 ottobre 2012)

Pronti e via. In apertura di seduta consiliare, il gruppo Ingegno per Volta improvvisa una dichiarazione con la quale abbandona l’aula per protesta. Fino a quando il sindaco non darà risposte sulla farmacia di Cereta e sull’acquisizione dell’area ex Vannini, la Minoranza (non so se si debba continuare ad usare la “M” maiuscola) diserterà il Consiglio.

Mi chiedo, e vi chiedo: siamo sicuri che il vero motivo della protesta sia la ricerca di risposte ufficiali da parte del sindaco? Non sarebbe più utile alla causa proporre un’interpellanza scritta, alla quale il sindaco stesso avrebbe l’obbligo di rispondere?

Il fatto è che un’interpellanza sarebbe poco eclatante e la campagna elettorale, iniziata ufficialmente con questo gesto d’artificio, non potrebbe avere lo stesso solenne tono.

Nella seduta è stato esaminato ed approvato il Piano del diritto all studio per l’anno 2012/2013. Ricalca le linee del Piano precedente e mantiene invariate le tariffe. Contestualmente è stato previsto l’acquisto di lavagne interattive in ogni aula.

Col secondo ordine del giorno, sono state confermate le attuali aliquote IMU. Molti Comuni hanno incrementato l’aliquota del secondo pagamento, Volta non prevede aumenti di sorta e le aliquote rimangono fissate ai valori di base indicati dal Ministero.

Se la Minoranza fosse rimasta in aula cosa avrebbe votato sull’IMU? A favore, screditando le proprie dichiarazioni apparse sui volantini dei giorni scorsi? Oppure avrebbe dato voto contrario, certificando che il “non aumento” dell’IMU non risulta gradito? Beh, come dargli torto: molto meglio andarsene a casa e non votare affatto.

Nessun commento