Archive for dicembre 2013

Su col(la) morale!

Una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta”.
(Platone, Apologia di Socrate)

Leggo in rete i commenti sbrodolanti sulla vicenda di Caterina Simonsen, la venticinquenne affetta da quattro diverse malattie genetiche che ringrazia pubblicamente la sperimentazione animale, meritevole di averle permesso di vivere sino ad ora. Su facebook le hanno augurato la morte, perché causare sofferenze agli animali è ingiusto e moralmente inaccettabile. Forse è vero.

Ovviamente non sono un ricercatore e non posso sapere quanto sia “vitale”, o quanto sia irrinunciabile la sperimentazione animale. Non so dire se esistano delle alternative efficaci ed immediate, né se gli stessi risultati della medicina contemporanea si sarebbero potuti raggiungere percorrendo altre strade, magari eticamente più condivisibili.

A chi però propina la morale sui diritti degli animali, voglio dire una cosa. Se vi capitasse di essere seriamente malati, o se capitasse ad un vostro stretto familiare di esserlo, non ci sarebbe più nessuna morale. Il sacrificio di un animale per la salvezza vostra o di vostro figlio vi sembrerebbe un’irrisoria quisquiglia. Pur di vedere la guarigione preghereste in qualsiasi lingua e sacrifichereste topi, cani, gatti e orsi marsicani per salvare voi e la vostra famiglia. Se servisse, probabilmente paghereste anche gli umani per testare le cure che potrebbero darvi una speranza.

E allora, se la morale funziona solo in certe circostanze non è più una morale. È semplice ipocrisia.

 

Dal priflo fb di Caterina Simonsen

Dal priflo fb di Caterina Simonsen

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A PARER MIO – Fiat lux

Spese pazze dell’Amministrazione. O forse no.

È notte fonda sulle notizie relative ai lussi che ornerebbero la reggia comunale. Si narra di cene luculliane con l’ambasciatore del Sudafrica, di mastodontici abeti della Lapponia per decorare le strade nel periodo natalizio, di sfarzose lastre di alabastro per tappare le buche di Piazza XX Settembre. Ma soprattutto si grida allo scandalo per il favoloso lampadario da migliaia di euro, acquistato dalla Giunta comunale per abbellire le stanze dei bottoni di Palazzo Cavriani. Le leggende raccontano di un lampadario dalle fattezze mitologiche, metà uomo e metà abat-jour. Vetro di Murano, un metro e mezzo di diametro, ghirigori a profusione: si vocifera che sia addirittura lui ad illuminare le Fosse. Bello, bellissimo. Ma il costo? Quasi diecimila euro: una follia, di questi tempi.

Forse è il caso illuminare un po’ le tenebre. Nel 2010 l’Amministrazione ha presentato alla Regione un piano di restauro completo per la sala delle Forze di Ercole. Il piano prevedeva la riscoperta dei meravigliosi affreschi cinquecenteschi, l’abbattimento dell’abominevole tramezza novecentesca, la ricostruzione della pavimentazione ed il ripristino del soffitto a cassettoni del ‘500. Un progetto d’intervento di 110.000 euro,  finanziato per metà dalla Regione stessa, per 30.000 euro dalla Fondazione Cariverona, per 10.000 euro dalla Fondazione Banca Agricola Mantovana e per la rimanenza (circa 10.000 euro) dal Comune stesso. Un progetto esclusivo, per ridare alla comunità voltese, e agli ardimentosi turisti, una tassello straordinario della storia gonzaghesca.

Oggi il restauro è stato ultimato: la sala ha recuperato il suo splendore originario ed ora ad illuminare le tinte pastello di quegli affreschi, antichi di cinquecento anni, c’è un degno lampadario. Nel buio d’informazione che si è creato, occorreva fare un po’ di luce. E luce sia.

(Editoriale pubblicato su Voltapagina n.48)

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XXXV° Consiglio (12 dicembre 2013)

È stata approvata la variante n.1 al PGT. Sono state cioè approvate o respinte le varie osservazioni presentate dai cittadini. Si tratta di circa una trentina di richieste (si va dalla riclassificazione del terreno agricolo alla domanda di sanatoria per abusi edilizi) che l’Amministrazione ha analizzato e portato in Consiglio per la risposta definitiva.

Un cittadino presente alla seduta si è meravigliato dell’accordo tra i Consiglieri di Maggioranza nel respingere o approvare i singoli punti. Solitamente le osservazioni e le richieste di modifica al Piano vengono discusse dalla Giunta, che insieme ai consiglieri di Maggioranza decide che risposta portare in Consiglio. Nulla di strano dunque se tutta la Maggioranza concorda con le proposte di voto. Anzi, risulterebbe strano e contraddittorio se fosse il contrario.

Il dibattito dovrebbe piuttosto tenersi con l’Opposizione, organo predisposto a confutare o discutere le proposte presentate dalla Maggioranza. In barba allo spirito democratico, invece, la Minoranza ha scelto polemicamente di andarsene. Queste scenette accadono sempre quando c’è un po’ di pubblico. Peccato.

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Alla forca

“C’è chi, come prezzo del proprio misfatto, ebbe la forca, chi la corona”.

(D. G. Giovenale – Satire)

È ora “di basta”, siamo tutti d’accordo. Ma a me questi dei forconi non mi convincono mica tanto. Una protesta, per dirsi credibile, può essere così vaga, così disorganizzata, così demagogica e squinternata? Per essere attendibili si può essere così disordinati e così cialtroni? Contadini, allevatori, commercianti, imprenditori, studenti, pensionati, disoccupati, financo gli ultras. Sono di tutti e di più, mancano solo i giocatori di curling e i collezionisti di campane tibetane.

Non c’è un leader, un rappresentante indiscusso, né un programma o un obiettivo chiaro e concreto. Di solito si sciopera e si reagisce contro un provvedimento, contro una legge. C’è sempre un casus belli che fa traboccare il vaso, qui no. Nelle interviste protestano genericamente “per il bene dell’Italia”, che vuol dire tutto e niente. L’obiettivo della mobilitazione è “mandarli a casa tutti”, come se uno sciopero ad oltranza potesse produrre le dimissioni in massa del Parlamento. C’è chi sostiene l’uscita dall’euro, chi propone la creazione, accanto all’euro, di una moneta locale complementare, chi chiede un referendum.

Il malcontento è limpido e condivisibile, ma la proposta ed il programma latitano. O forse è la disperazione sterminata che offusca la ragione.

Nessun dubbio sulla buonafede dei partecipanti, ma molte perplessità sulla regia dietro le quinte. In Sicilia il movimento dei forconi si rivelò il paravento dei racket mafiosi. Ora la scia che si è creata appare ancor più fumosa. Vedremo se quella di questi giorni è solo nebbia.

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Buona forchetta – La Stella

Ci si deve andare apposta, anche perché tra le nebbie di Soave non ci si capita mai per caso. Ristorante con tutti i crismi, ben curato e ben fornito, un po’ troppo seguace della setta masterchef. Il servizio è attento, ma ti chiedono venti volte se “va tutto bene” e anche al cuoco/proprietario piace mostrarsi in sala con il cappello rigonfio ed il grembiulino lindo. Insomma, tanta attenzione per la forma, che però non pregiudica la sostanza. Le materie prime sono di qualità. C’è la cucina mantovana, ma i piatti difficilmente risultano banali: ricette con lepre, luccio, pesce gatto, tinca, che non si trovano proprio dappertutto. Ottimi i ravioli ai carciofi. La specialità è la carne di black angus australiano (certificata, a quanto pare) servita sulla pietra ollare, ma personalmente l’ho trovata piuttosto ordinaria. Buona lista dei vini, seppur non eccelsa. Primo e secondo: 25 euro.

Voto: 7

Trattoria La Stella – Via della Libertà 129, Soave di Porto Mantovano (Mn)

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XXXIV° Consiglio (28 novembre 2013)

Il Consiglio ha approvato la rideterminazione dell’IMU sulle aree ricomprese nell’edificabilità degli atterraggi relativi alle perequazioni: prima non erano assoggettate, ora sì.

Nell’ambito dell’assestamento di bilancio, c’è stata qualche polemica sui mancati introiti dell’impianto fotovoltaico, dovuti ai guasti ed al maltempo (meno sole degli anni precedenti).

È stato approvato il Piano del diritto allo studio  per l’annata 2013-2014. Ricalca le linee del precedente e prevede che rimangano invariate le rette per mensa e trasporti. Gli iscritti al servizio pedibus sono saliti a 75. La Minoranza ha espresso voto contrario (?!!?), per le vicende relative alla sezione della Scuola dell’Infanzia, costituita in extremis dopo mille difficoltà. È chiaro che si tratta di una polemica strumentale, che ha poco a che fare con il merito del Piano allo studio.

Non essendo giunta nessuna osservazione dai cittadini ed avendo ottenuto parere favorevole da parte di tutti gli enti preposti, è stato approvato definitivamente il Piano attuativo della lottizzazione di via Mazzolari, senza obiezioni da parte dell’opposizione (!!).

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