Archive for settembre 2014

Processo alla processione

Nà sta vara si reggina, si la prima cittadina.”

Traduzione: “in questo carro sei regina, sei la prima cittadina.”

(Preghiera popolare di Sant’Agata)

 

La processione di ieri con la salma della Beata Paola per le vie del paese mi ricorda tanto i cortei siciliani, quelli con i carri allegorici di Santa Rosalia o le cannalore di Sant’Agata.

Beninteso, non ho partecipato a nessuna di queste processioni (Beata Paola vs Santa Rosalia e Sant’Agata) quindi il mio è solo un processo sterile e spocchioso, non certo motivato da competenza e conoscenza dell’argomento.

Non c’è nulla di male nelle processioni in sé, neppure nei trionfi del pacchianesimo e tantomeno nell’entusiasmo e nella devozione che animano i fedeli. Però spesso in queste sfilate si confondono la fede col folklore, lo spirito con la sagra, la credenza col fanatismo.

Non credo (e questo forse è il punto) che la Beata Paola ambisse a girovagare per la piazza, su un carretto trainato da un trattore. Ma così sia, amen.

Santarrrrosalia a Palemmo

Santarrrrosalia a Palemmo

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Questione di attimi

Tra i tanti libri che il Lele mi ha regalato, il mio preferito è “opinioni di un clown”, di Heinrich Böll.

Di quel libro, la citazione più famosa è senza dubbio “sono un clown e faccio collezione di attimi”. Per me significa che per sorridere alla vita, come fanno i clown, occorre assaporarne ogni istante, nel bene e nel male.

C’è però un’altra frase di quel libro che ho fatto ancor più mia. Parla sempre di “attimi”, è meno celebre e meno inflazionata della prima, ma è decisamente più significativa. “Aggrapparsi al passato è ipocrisia, perché nessuno conosce gli attimi di cui è fatta una vita”.

Se il Lele ci ha insegnato qualcosa è proprio che ogni attimo ha un suo peso specifico ed un suo valore particolare. Forse vale davvero la pena di vivere ogni istante con passione, anche perché le sorprese e le incognite che la vita ci riserva sono per definizione impossibili da prevedere oggi.

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Grole run

Se desideri vincere qualcosa puoi correre i 100 metri.
Se vuoi goderti una vera esperienza corri una maratona

(E. Zatopek)

“Grole run” sarebbe una mia allitterazione idiota per indicare la 34° Passeggiata dei Colli Morenici partita domenica dalla località Grole. Siccome nella vita bisogna romanzare un po’ tutto, fa brutto dire che si è partecipato ad una “passeggiata”. D’altrocanto anche lo speaker continuava a parlare di “entroterra gardesano”, ma eravamo solo a Solferino, posto dimenticato da Dio e dall’Apam.

Ad ogni modo, domenica abbiamo percorso questi dodici chilometri di corsa, in un ambiente sorprendentemente bello. Non solo campi e cavedagne, ma soprattutto colline, crinali, borgate sconosciute, boschi e rivoli nascosti…. Oltre duecento metri di dislivello.

Complimenti agli organizzatori dell’evento, per la minuziosa attenzione che hanno riservato al tracciato. E anche al ragazzino che ci ha fatto la foto: il pilastro dell’Enel non ha corso, ma lo consideriamo comunque uno di noi.

Per la cronaca ho battuto Bertagna, precedendolo di qualche minuto sul traguardo.

GroleRun

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Il buco con la polemica intorno

È più facile andare in discesa, ma alla fine ti trovi in un buco.
A salire c’è più speranza”

(T. Terzani, La fine è il mio inizio)

La nuova banda del buco (di bilancio) sembra seminare il panico a Volta. I numeri fioccano dall’alto come macigni ed in ogni articolo della Gazzetta il buco aumenta e diminuisce di alcune centinaia di migliaia di euro… Come dire: stiamo larghi, per non sbagliare.

Della vicenda non ho capito come sia possibile che tutto ciò non sia emerso in fase di approvazione del bilancio di previsione, nel marzo del 2014. Come poi un bilancio siffatto possa aver superato il vaglio di un responsabile preposto a controllarlo, va certamente chiarito.

Ora, ammesso che di buco si tratti, ricordo che al momento del suo insediamento l’Amministrazione Adami sanò diversi debiti fuori bilancio (certamente di importi minori) fatti dall’Amministrazione precedente. E lo fece senza pubblicarlo sulla Gazzetta di Mantova, né piangendo miseria, né tantomeno alzando le tasse. Sbagliò? Certo che sì.

Oggi potrebbe anche sorgere il dubbio di essere di fronte al gioco più vecchio del mondo, quello di aumentare le tasse incolpando i predecessori e di abbassarle a ridosso delle prossime elezioni. Scene viste e riviste.

Postilla. Mi si chiede se il principio di responsabilità pecuniaria vigente nelle opere pubbliche della città di Efeso possa essere applicato anche a questo caso. Forse sì, nella misura in cui chi pretende di scegliere a nome di tutti dovrebbe essere responsabile se commette degli errori sulla testa di tutti.

Nel caso delle opere pubbliche però, la ratio di sanzionare i lavori troppo onerosi risiedeva (ad Efeso) nella volontà di scoraggiare “creste” e plusvalenze poco ufficiali, che troppo spesso raggiungono il portafoglio di pochi.

Qui mi sembra un po’ diversa la faccenda.

Buco (più grande) a Guatemala City

Buco (più grande) a Guatemala City

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Buona forchetta (a casa mia) – Risotto coi saltarèi

“Se vedi un affamato non dargli del riso: insegnagli a coltivarlo”

(Confucio)

Per rimanere in tema di cucina tipica mantovana, un’ottima variante all’inflazionato risotto alla pilota è il risotto con i saltarèi. Si tratta di piccoli gamberetti d’acqua dolce, rigorosamente fritti.

Ho scoperto che anche wikipedia ne menziona grossolanamente la ricetta. Con grande autorevolezza conclude dicendo che “può essere anche considerato come piatto unico”. Impossibile darle torto.

Ris

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