Archive for gennaio 2019

Bombe

Tra la bomba atomica che li fa morire e la pillola che non li fa nascere, meglio la pillola.

Diverte di più. E fa meno rumore

(M. Marchesi)

Non lo sapevo, ma a trenta chilometri da casa mia sono stivate una ventina di bombe atomiche. È il cosiddetto nuclear sharing: testate atomiche americane ospitate anche in paesi Nato che hanno rinunciato a produrre o acquistare armi nucleari. Dovrebbero avere finalità difensive, in ogni caso possono essere utilizzate da bombardieri italiani appositamente parcheggiati presso la stessa struttura.

Ci sono ovviamente rischi legati alla sicurezza, all’ambiente, alla salute, per un territorio già abbondantemente vessato da discariche, inquinamento e degrado industriale. Esiste anche un grosso interrogativo sui costi di manutenzione, che riguardano l’aggiornamento periodico delle bombe e dei sistemi di protezione e stoccaggio, la manutenzione di quaranta Tornado dedicati, l’addestramento dei piloti appositi, le spese per strutture, equipaggiamenti e protezione del personale statunitense addetto. Le stime totali vanno dai venti ai cento milioni annui.

Come per molte altre grane delicate, anche in questo caso governanti e amministratori sono rimasti volontariamente fuori. Ufficialmente a Ghedi le bombe non esistono ed ogni classe politica, d’ogni grado e colore, se ne è sempre guardata bene dal parlarne. Un po’ per non intaccare i rapporti con gli Stati Uniti, un po’ per non generare allarmi e dissenso tra la popolazione.

Un vero Governo del cambiamento dovrebbe appunto cambiare atteggiamento rispetto a quelli che l’hanno preceduto. Dovrebbe occuparsi anche di questi argomenti spinosi, che non generano consenso ma che riguardano da vicino le risorse e i rischi che impattano sulla popolazione.

Vorrei anche che gli amministratori locali, vicini e lontani, s’informassero e informassero a loro volta i cittadini. Alcuni comuni hanno sottoscritto un trattato Onu per la messa la bando delle armi nucleari. Si tratta di un’adesione dimostrativa, che se però fosse massiccia potrebbe pesare sulle scelte del Governo.

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Un aspro declino

Tutti i declini sono qui con me, per sostenermi

(E. Cioran, Lacrime e santi)

Per la Vigilia di Natale sono andato a trovare mia zia Carla alla casa di riposo. Per un’ora intera ho fissato un’altra anziana donna sulla carrozzina. Era immobile e reggeva tra le braccia amorevoli un bambolotto. Ho immaginato che la sua mente, inferma almeno quanto il suo corpo, fosse tornata indietro ad uno degli eventi più felici della sua lunga vita: la nascita di un figlio, oppure l’arrivo di un nipote… cose del genere. Un cervello simile ad una pellicola fotografica, impressionato solo da un unico e significativo momento gioioso. Un episodio capace di restare indelebile per l’eternità, e in grado di cancellare al contempo ogni altro riferimento spazio temporale della sua intera esistenza. Se non fosse apparsa così drammatica e amara, quell’immagine avrebbe potuto paradossalmente trasmettere serenità e sorriso.

È stato tuttavia inevitabile pormi una domanda la cui risposta, almeno all’apparenza, potrebbe sembrare scontata, o forse no. Può una condizione così stonata ed indigente essere preferibile alla morte? L’oblio della lucidità, l’illusione di un’esistenza felice, possono compensare una sopravvivenza così difficile?

Carrozz

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