Bombe


Tra la bomba atomica che li fa morire e la pillola che non li fa nascere, meglio la pillola.

Diverte di più. E fa meno rumore

(M. Marchesi)

Non lo sapevo, ma a trenta chilometri da casa mia sono stivate una ventina di bombe atomiche. È il cosiddetto nuclear sharing: testate atomiche americane ospitate anche in paesi Nato che hanno rinunciato a produrre o acquistare armi nucleari. Dovrebbero avere finalità difensive, in ogni caso possono essere utilizzate da bombardieri italiani appositamente parcheggiati presso la stessa struttura.

Ci sono ovviamente rischi legati alla sicurezza, all’ambiente, alla salute, per un territorio già abbondantemente vessato da discariche, inquinamento e degrado industriale. Esiste anche un grosso interrogativo sui costi di manutenzione, che riguardano l’aggiornamento periodico delle bombe e dei sistemi di protezione e stoccaggio, la manutenzione di quaranta Tornado dedicati, l’addestramento dei piloti appositi, le spese per strutture, equipaggiamenti e protezione del personale statunitense addetto. Le stime totali vanno dai venti ai cento milioni annui.

Come per molte altre grane delicate, anche in questo caso governanti e amministratori sono rimasti volontariamente fuori. Ufficialmente a Ghedi le bombe non esistono ed ogni classe politica, d’ogni grado e colore, se ne è sempre guardata bene dal parlarne. Un po’ per non intaccare i rapporti con gli Stati Uniti, un po’ per non generare allarmi e dissenso tra la popolazione.

Un vero Governo del cambiamento dovrebbe appunto cambiare atteggiamento rispetto a quelli che l’hanno preceduto. Dovrebbe occuparsi anche di questi argomenti spinosi, che non generano consenso ma che riguardano da vicino le risorse e i rischi che impattano sulla popolazione.

Vorrei anche che gli amministratori locali, vicini e lontani, s’informassero e informassero a loro volta i cittadini. Alcuni comuni hanno sottoscritto un trattato Onu per la messa la bando delle armi nucleari. Si tratta di un’adesione dimostrativa, che se però fosse massiccia potrebbe pesare sulle scelte del Governo.

  1. #1 by erica at 19 gennaio 2019

    I recenti dati pubblicati dicono che a livello mondiale si spendono una cifra come 4 miliardi e 800 milioni di dollari al giorno in armi.
    Chi ha, ha il potere delle armi ed è sempre più armato.

    Viviamo a livello globale in un sistema economico finanziario militarizzato.
    La gente, la popolazione, riguardo ad armamenti e al loro uso è tenuta, per lo più, all’oscuro.
    L’attuale Governo, per evidenti incapacità, non può fare nulla. Si risparmiassero almeno gli slogan che inneggiano al ripristino del servizio militare obbligatorio.
    Anacronistico e insensato.

  2. #2 by erica at 22 gennaio 2019

(non verrà pubblicata)

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