Zuppa di Porro

Ho sempre pensato che Nicola Porro fosse un tipo in gamba. Uno dalle idee chiare, espresse con argomentazioni nitide, senza pregiudizi inutili né facili retoriche. La risposta ai tanti, troppi, che dicono che a destra non possono esserci giornalisti capaci ed intellettualmente “puliti”.

Scopro invece che è fatto della stessa pasta dei Belpietro e dei Sallusti, stesso torbido minestrone. Quello cioè che non parte dalle notizie per costruire l’opinione, ma parte dall’opinione per costruire le notizie.

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Paradossi autentici

Anche se non l’ha scritto Michele Serra, ma il sottoscritto, questo post potrebbe trovare posto nella sua Amaca.

Un benefattore anonimo regala una casa a un ministro della Repubblica. Uno stato dell’UE stringe un accordo ufficiale con un dittatore. Un governo europeo festeggia un accordo internazionale trasportando in aereo trenta cavalli. Uno studente del nord non riesce ad essere promosso e corre a diplomarsi nelle scuole del sud; poi diventa Ministro dell’Istruzione. Un Capo di Stato europeo ultraottantenne detrae dal fisco l’assicurazione per il bungee jumping. Un sindaco riempie con i simboli di partito una scuola e chiede 30000 euro allo stato per rimuoverli. La stampa divide per mesi l’opinione pubblica sull’autenticità di una cucina componibile Scavolini. Una modella di calendari di Max censura una pubblicità dove appare un corpo nudo, ritenendola “irrispettosa”. L’estrema sinistra ha un leader omosessuale. La Corte di Giustizia federale sentenzia sul fatto che “Porco Diaz” e “Zio cane” siano o meno bestemmie. In una città terremotata, un premier europeo racconta barzellette e bestemmie davanti alla telecamera. Un grossista di pesce è nominato esperto di edilizia carceraria. Il capo dell’opposizione di un paese europeo è il sosia della Signora Coriandoli. Un ex sindaco comunista si scaglia contro un ex neofascista, reo di “favorire il comunismo”. Un capo di governo europeo operato alla prostata si vanta di andare a puttane. Un aereo di stato ha volato per 37 ore al giorno. Un calciatore che guadagna 750.000€ al mese, minaccia lo sciopero. Un toelettatore di cani, condannato per aver torturato, mutilato e ucciso un pugile, fa il fattorino per uno studio legale. Un ingegnere di Lecco, dichiara che non si dovrebbero frequentare politici collegati a società off shore, ma è viceministro di un governo con un premier che ne possiede 64. I prezzi delle mense del Parlamento sono più bassi di quelli della mensa dei netturbini di Venezia. Un corista di San Pietro procaccia incontri omossessuali per i vertici dei Lavori Pubblici. Il principale tg nazionale riserva i titoli d’apertura dell’edizione serale al cane caduto dal traghetto, al museo del pomodoro e alla super peperonata di Carmagnola.

 Una di queste notizie è falsa. Quale?

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IX° Consiglio (30 settembre 2010)

La seduta consiliare di fine settembre ha ospitato un ordine del giorno abbastanza corposo. Come overture ai punti in scaletta, è stato comunicato che il 30 novembre verrà presentato alle famiglie il nuovo asilo nido presso l’oratorio delle suore, gestito dalla Cooperativa Orizzonti di Guidizzolo. L’opposizione ha obiettato che nel piano delle opere pubbliche il Consiglio aveva deciso di destinare 800.000 euro per un nuovo asilo ed ora ci si ritrova ad utilizzare il vecchio istituto delle suore “rabberciato in qualche modo”. Credo invece che sia stato un bel colpo: l’opportunità di avere un asilo a “costo zero”, 800.000 euro non spesi. All’inizio saranno 25 i posti disponibili.

La seconda comunicazione ha riguardato la relazione del progetto per il Centro a supporto delle famiglie. La Provincia ha sovvenzionato uno studio (stile P.G.T) che ha prodotto una relazione sulla fattibilità/opportunità di un centro d’ascolto e supporto. Quando leggerò la relazione, saprò dirvi di più.

Passiamo alle votazioni.

1)      Variazione al bilancio di previsione. Tra le diverse variazioni di spesa (1750 per inserzioni su Pagine Bianche, 2000 per maggiori assistenze domiciliari, 5300 per il ricovero di disabili, 2500 per sovvenzionare pasti, 4750 per contributi ad associazioni, 1450 per manutenzioni impianti di illuminazione, 3000 per manutenzione verde, etc…) spiccano i 1.900.000 euro relativi all’operazione Levoni. Il Comune dovrebbe incassare dai privati questa cifra, corrispondendo agli stessi delle cubature equivalenti all’area Levoni. Con la stessa cifra andrebbe poi ad acquistare l’area dell’ex salumificio, facendola rientrare tra le proprietà pubbliche. Si tratta comunque di un’operazione allo stato embrionale e lungi dall’essere realizzata. Voto contrario della minoranza.

2)      Ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi e del bilancio di previsione 2010 e verifica del rispetto degli equilibri. Le opere pubbliche realizzate sono, si sa: il Vialone, la sistemazione del cimitero e il polo civico di Cereta. Inoltre sono stati appaltati l’impianto fotovoltaico da 1 mega e la piazzola di sosta a Castel Grimaldo. Devono essere appaltati i lavori di sistemazione del centro storico (via Carceri; via Solferino – via 1848) e quelli per la sistemazione delle mura di via Fosse. Per la riqualificazione della zona verde adiacente alle mura, si è in procinto di commissionare il progetto esecutivo. È stata inoltre finanziata da contributi la ciclabile adiacente al canale, quella da Guidizzolo a Pozzolo, per capirsi.

Per quanto riguarda Cereta, in particolare, l’asta al ribasso ha reso possibile un risparmio di danaro, oltre che migliorie tecniche come l’impianto di riscaldamento a pavimento. I conti sono stati pubblicati su Voltapagina di settembre, in linea con la nuova logica di trasparenza. Bertaiola ha ironicamente obiettato: “avete i soldi per sistemare il centro storico e non per fare un asilo nuovo?” Ovviamente il punto ha riscosso il voto favorevole della sola maggioranza.

3)      Convenzione per lo svolgimento del servizio di tesoreria. L’accordo per il servizio di tesoreria gestito dal Banco Popolare è stato esteso al periodo 01/01/2011 – 31/12/2015. Voto unanime.

4)      Integrazione regolamento comunale per le occupazioni di spazi ed aree pubbliche e per l’applicazione della relativa tassa. Oltre alla gestione diretta da parte del Comune, è stata aggiunta al regolamento la modalità di gestione congiunta con altri comuni e la possibilità di estrnalizzare alcune mansioni (ad esempio l’accertamento della tosap). Voto unanime.

5)      Comunicazione prelievo dal fondo di riserva. Sono stati destinati 4300€ per garantire anche il prossimo Voltapagina. La minoranza ha obiettato che le spese sono il doppio rispetto all’anno scorso. Si sono scordati che però le pubblicazioni annue sono raddoppiate, passando da 2 a 4.

6)      Realizzazione nuovo passo carraio e deposito materiale della Fornace Sberna. È stata accolta la richiesta della ditta di avere un nuovo passo carraio. Attualmente i camion diretti alla fornace entrano nella stradina dell’Albella, poco prima della pizzeria, ma dal lato opposto. Questo crea indubbi fastidi agli abitanti (la strada scorre in mezzo alle case) e rende pericoloso l’accesso, essendo in prossimità di una curva e dell’incrocio per la circonvallazione. Il nuovo passo carraio sarà appena dopo Melchioretti e la strada (oltre alla nuova area di deposito materiale non coperta) sorgerà sulla proprietà di Sberna. Oltre agli oneri per le concessioni, Sberna verserà al comune un benefit di 20000€. Va detto che il provvedimento è stato preso, dopo aver ricevuto parere favorevole da parte di Provincia, Asl, Vigili del Fuoco, Vigili Urbani e tutte le istituzioni competenti. Voto unanime.

7)      Esame ed approvazione del regolamento comunale per la Protezione Civile. Avevo molti dubbi al proposito, legati soprattutto ai costi dell’operazione e agli effettivi vantaggi che questo gruppo potrà concretamente apportare. Il gioco vale davvero la candela? Ho evidentemente cercato di informarmi un po’, prima di andare in consiglio a votare. I costi saranno circoscritti alle sole divise (che resteranno di proprietà del Comune e costeranno circa 150€), non ci sarà l’acquisto di mezzi di trasporto ed i corsi base saranno gratuiti. Il personale volontario, senza retribuzione, potrà sgravare i vigili urbani in alcune mansioni (si pensi alla direzione del traffico in occasione di feste ed eventi) e, soprattutto, durante le manifestazioni non sarà più necessario ricorrere ai gruppi esterni, pagandone la collaborazione. Ho chiesto che il regolamento presentato in consiglio venisse emendato, per aggiungere l’obbligo della formazione per i volontari che operano. Per semplici e facili che siano i ruoli ricoperti, si tratta pur sempre di mansioni di responsabilità. È questione di semplice buonsenso prevedere che chi opera sia correttamente formato ed istruito. Anche questo punto è stato votato all’unanimità.

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Bucolica difesa

 “Dai diamanti non nasce niente,
dal letame nascono i fiori”.

(F. De Andrè – Via del Campo)

Singolare linea difensiva dei legali di Sgarbi, sotto processo per aver apostrofato Travaglio come “pezzo di m… tutta intera”. Gli avvocati difensori hanno impostato la loro arringa sull’idea che il letame non avrebbe affatto connotazione negativa, rappresentando anzi un elemento fondamentale della natura che “fa bene al corpo e anche all’anima”. Secondo questa tesi, dunque, l’epiteto “pezzo di m…” non può costituire offesa. Testualmente: “voleva far capire comunque che da Travaglio sarebbe nato qualcosa (per esempio un partito politico) tanto che egli un giorno avrebbe avuto un futuro con la destra liberale, facendo financo concorrenza a Berlusconi proprio perché è un pezzo di m… tutta intera e non un diamante”.

Verrebbe da ribattere che sono delle “emerite teste di c…”, inteso come nobile organo che genera la vita, apparato sacro da cui si origina l’esistenza.

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Il figlio

E c’è una madre senza un figlio
Senza un figlio da baciare.
Ora c’è un angelo nuovo in cielo
Un angelo nuovo da pregare

(I Luf – Mèi ros che néghèr)

Quattro anni… Sono solo un istante, per chi aspetta di attenuare il dolore di un figlio che non può più abbracciare.

Noi, amici semplici, non possiamo dimenticare. Ma la continue sfide della vita, i suoi improrogabili appuntamenti, ci impegnano la mente, ci chiedono attenzione e concentrazione, ci fanno andare avanti.

Penso invece a quella madre e a quel padre che tra le braccia non stringeranno più il proprio figlio. Solo a loro va il mio pensiero.

Poker d'assi - aprile 2006

 

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Usi, costumi e… Carta straccia

La Costituzione , si sa, è avvolta da un velo di riverente sacralità che la rende monolitica ed immutabile per tutti i secoli dei secoli.

Vi sono tuttavia alcune consuetudini, diffuse e tacitamente radicate, che indirettamente negano i principi costituzionali. Vi sono cioè degli usi, delle abitudini, che pur contrastando con la suprema Carta, di fatto vengono universalmente e pubblicamente accettati.

Prendete ad esempio l’articolo 4: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”. Balle. La Repubblica non promuove un bel niente. Il lavoro lo creano le persone e il mercato (cioè sempre le persone). E poi oggi nessuno lavora secondo la propria scelta, ma secondo quello che le circostanze, alla meno peggio, gli offrono. Pochi scelgono, molti di più s’accontentano di quel che passa il convento (quando va bene).

Vista la vicenda Cosentino, ennesima immunità concessa dai brahmani a sè stessi, non si potrebbe pensare ad una consuetudine capace di contrastare l’ormai abusato e vecchio articolo 68? “Senza autorizzazione della Camera alla quale appartiene, nessun membro del Parlamento può essere sottoposto a perquisizione personale o domiciliare, né può essere arrestato o altrimenti privato della libertà personale, o mantenuto in detenzione… Analoga autorizzazione è richiesta per sottoporre i membri del Parlamento ad intercettazione, in qualsiasi forma, di conversazioni o comunicazioni e a sequestro di corrispondenza”.

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Frasi da un matrimonio

Ho notato che le feste di matrimonio, occasioni formali per eccellenza, trasudano di frasi fatte e domande retoriche. Anche volendo evitare di essere banali o monotoni, partecipando ad un matrimonio sentirete almeno una volta tutte queste frasi. La top ten è in ordine di bellezza crescente.

10 – (se piove) “Certo che hanno avuto proprio sfortuna, guarda te se doveva piovere proprio oggi!Se ti sposi in autunno, è probabile che trovi una giornata di acqua… vai a sposarti a Sassari per ferragosto e vedrai che la fortuna ti assiste.

9 – (se non è luglio o agosto) “Chissà che freddo che avrà la sposa, così… con le spalle scoperte…” Frase generalmente pronunciata dalle donne di età compresa tra i 40 e i 70 anni.

8 – “Beviamo un prosecco?” Frase generalmente pronunciata dai maschi di età compresa tra i 20 e i 40 anni.

7 – “La sposa è proprio bella oggi”. Indipendentente dalla sposa, che può anche essere un cesso, le amiche suggellano il trionfo dell’ipocrisia con questa bella affermazione. E tutti asseriscono contenti.

6 – (tra maschi) “Chi è quella? Un’amica di lei?” Oggetto del quesito è generalmente una sventola bionda, alta, con tacchi vertiginosi e spacco ascellare.

5 – (tra femmine) “Chi è quello? Un amico di lui?” Oggetto del quesito è generalmente un piacione dal capello fluente, la barba incolta e la camicia sbottonata. Molto spesso ha il gessato e le scarpe pitonate.

4 – “E adesso? Chi sono i prossimi che si sposano?” Frase generalmente rivolta a me.

3 – “Io basta antipasti. Sennò dopo non mangio più niente”. Un grande classico del buffet d’overture.

2 – (rivolto allo sposo, in genere all’entrata della chiesa) “Sei proprio sicuro? Guarda che sei ancora in tempo per tornare indietro”. Questa è la battuta che odio di più. Chi la pronuncia pensa di essere originale e divertente, invece io sono sempre lì che aspetto chi sarà il primo a dirla.

1 – (dopo i primi) “Io sarei a posto già così”. La più gettonata e abusata affermazione che si possa ascoltare ad un banchetto di nozze. La pronunciano tutti, indistintamente. Per mantener fede al protocollo, occorre ovviamente rispondere “sì, anch’io… mamma mia!”.

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Consigli per gli acquisti

A quanto pare l’argomento “fotovoltaico” è attuale un po’ ovunque, non solo nel dibattito politico di Volta. L’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria ha censurato i manifesti che promuovevano la realizzazione di impianti a Milazzo (Messina), suscitando prevedibili reazioni.

Provvedimento legittimo, certo. Una donna in perizoma su un pannello, preceduta dallo slogan “Montami a costo zero” non è esattamente il massimo dell’eleganza. L’immagine, prima ancora di contrastare con il Codice di autodisciplina della comunicazione commerciale (violazione dell’art. 10 – Convinzioni morali, civili, religiose e dignità della persona), contrasta con i più elementari principi di buongusto. Va bene la libertà d’espressione, ma un minimo di decenza va garantito.

Nella vicenda, però, stona la decisa presa di posizione del Ministro Carfagna subito favorevole al blocco della campagna pubblicitaria. “Il Ministero è sempre in prima linea contro le pubblicità poco rispettose della dignità dell’individuo – quasi sempre riferite alle donne – o che incitano alla violenza…”. La Carfagna sembra scordarsi degli albori della propria carriera, quando per fare strada posava nuda per Max è sculettava in tv.

Suggerisco alla holding del fotovoltaico un altro manifesto: una distesa di pannelli sormontata dalla scritta: “Qua una volta era tutta Carfagna”.

La pubblicità vessata

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Che fine fanno le firme?

Andare a votare oggi sarebbe un’idiozia. Rimandando ad un altro momento le riflessioni sulla sconvenienza del voto anticipato e sui suoi inevitabili esiti e conseguenze, mi soffermo a sottolineare una sola questione.

Con il termine di questa legislatura, decadrebbero anche le 350.000 firme raccolte dai grillini nell’ambito della campagna “Parlamento pulito”. Ricordate? Parlamento senza condannati, limite di due mandati, ripristino delle preferenze sulla scheda.

Al di là del fatto che il faldone di questa petizione giace esanime da qualche tempo, in qualche sottotetto polveroso di qualche palazzo istituzionale… con lo scioglimento delle Camere si avrebbe la morte legale di quell’iniziativa popolare. Le firme raccolte hanno infatti validità per due legislature.

Colpevolmente ignorate da ogni forza politica (mi pare che anche Di Pietro se ne sia guardato bene dal farsene pubblico paladino), potrebbero ritornare in auge solo se si aprisse un dibattito sulla modifica delle legge elettorale vigente. A quel punto, cioè con un Parlamento deciso ad intervenire in materia elettorale, le richieste del Movimento Cinque Stelle dovrebbero per forza di cose essere prese in considerazione.

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In moto, perpetuo

Ieri, in uno spaventoso incidente trasmesso da tutti i tg, ha perso la vita il giovanissimo Tomizawa. E ovunque serpeggia la stessa domanda: “Si può morire in moto a 19 anni?” Certo che si può. Se di mestiere scegli di fare il pilota, se ogni giorno corri a 300 all’ora a cavallo di pochi chilogrammi di ferro, allora si può eccome.

Dispiace certo. Ma non facciamo troppa ipocrisia. Chi decide (o meglio, chi può permettersi di decidere) di correre in moto, deve mettere in preventivo qualche serio rischio. In cambio di questa “scommessa” il sistema offre soldi, fama e divertimento. È una scelta. Che ognuno dovrebbe fare in maniera libera e consapevole.

Insomma, sarebbe più sconcertante se una morte simile accadesse ad un impiegato del catasto o un archivista dell’Inps, no?

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