Viva Saddam, Saddam viva!


Può sembrare anacronistico chiedere la sospensione della pena inflitta a Saddam Hussein e forse lo è davvero. Dopo essersi accaniti contro il tiranno, dopo avergli mosso guerra, dopo aver sostenuto le accuse atte ad incriminarlo e averne caldeggiato una condanna severa, avallare chi chiede di sospendere la sua pena se non è contraddittorio è quantomeno dissonante. Ma difendere la salvezza della sua vita è comunque un atto dovuto, non negoziabile.
La comunità internazionale, di cui gli stati occidentali fanno parte attiva ed integrante, si fonda sul principio universale e condiviso dei diritti umani. Pretendere di democratizzare, di esportare il diritto ed imporre prototipi di sistemi politici senza accettare il comune denominatore del diritto umano non è ammissibile. La superiorità presunta della comunità occidentale, la sua presunta autorità ad ingerire negli affari particolari dei singoli stati, scaturisce esclusivamente da questo principio. Io, ONU, ti impongo di indire regolari elezioni o di smobilitare i tuoi arsenali bellici in virtù della forza che la comunità internazionale mi ha affidato: e questa assegnazione di poteri deriva dal fatto che io, ONU, mi sono impegnata a difendere un principio condiviso da tutti: quello dei diritti umani, appunto. Sostenere la pena di morte, che in via di principio non può essere difesa a posteriori per alcuni e non per altri, significa derogare a questi principi e derogare a questi principi significa rinunciare ad avere autorità. In sostanza: se non reputo fondamentali i diritti umani, in virtù di quale autorità posso permettermi di interferire negli affari interni delle nazioni non democratiche? È per questo semplice e basilare motivo che chi sostiene l’ONU, la sua attività e le sue agenzie, e chi sostiene la necessità di democratizzare i territori in via di sviluppo non può allo stesso tempo sostenere la pena di morte per (in questo caso) Saddam.
Dice bene Pannella dunque, che più spesso dovrebbe impegnarsi su questi temi anziché rincorrere droghe libere o pacs, quando urla: “Viva Saddam, Saddam viva!

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