D&G, tra censure e pubblicità


L’emancipatissima Spagna vieta l’ultima pubblicità di Dolce & Gabbana e anche in Italia infuria avida la polemica. I movimenti per le pari opportunità, e quelli per la difesa dei diritti della donna in generale, incalzano in una serrata denuncia.
Conveniamo tutti sul fatto che ogni forma di comunicazione pubblica, reclame in primis, debba esser regolata dal rispetto di principi diffusi. Buon costume o comune senso del pudore, per intenderci. Però censure di questo genere hanno poco senso.
Nel frattempo l’immagine del branco di modelli (si badi bene: modelli, non balordi di periferia) che attornia l’aitante top model ha fatto il giro dei telegiornali, con l’evidente plauso made D&G. Ma allora, a che gioco giochiamo?

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