I soliti accordi


Dopo il meeting di Arcore, anche l’Unione ha stilato in fretta e furia una proposta per la revisione della legge elettorale. Segno che i tempi sono maturi e la scadenza assai prossima.
Facile annuire ed essere d’accordo con gli scenari presentati. L’inciviltà della legge precedente rende apprezzabile anche la proposta di Calderoli. E tra mille criticità criticabili, anche la “bozza Chiti” può essere considerata un buon punto di partenza.
Non è un caso che i due poli stiano cercando una sorta di convergenza al proposito. Non è improbabile neppure che riescano a trovare un accordo nel giro di poco tempo. La legge elettore serve, dunque mettersi al tavolo per lavorarci è il minimo che si possa fare.
Si è trovata la convergenza su sistemi più o meno proporzionali, che personalmente aborro, ma che ritengo positivi se unanimemente condivisi. Sbarramenti e premi di maggioranza vari non costituiranno alcun ostacolo ad un’intesa partecipata. Insomma, l’accordo si troverà.
È triste che tra le miriadi di proposte nessuno abbia avanzato quella dell’ineleggibilità di condannati e inquisiti. Anche su questa “non proposta”, l’accordo sarà unanime.

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