La battaglia perenne tra i titani sordi


L’ennesima polemica inscenata da Rivera e dall’Osservatore Romano, con oggetto le ingerenze e le evoluzioni della Chiesa, ha il sapore vecchio della ruggine e della polvere. L’eterno conflitto tra il laicismo estremista ed il clericalismo etico ricorda quelle battaglie epiche all’arma bianca, combattute con pesanti spade e durlindane magiche, tra eroi e mostri sacri senza fine e senza tempo. È insomma un conflitto vecchio e logoro tra posizioni estreme. Statico, eterno. Un conflitto mai trasformato nella farfalla di un vero dibattito e rimasto anzi nel ristagno perenne di una crisalide sempre fine a se stessa.
Da una parte non si arriva ad accettare il fatto che la Chiesa, rappresentando il pensiero di milioni di persone, possa lecitamente arrogarsi il diritto di esprimere un parere. È malandrino il tentativo ecclesiastico di fare le leggi a proprio piacimento, influenzando biecamente l’opinione pubblica ed ingerendo nella sfera legislativa che per definizione è sinonimo di laicità. Ma non si può impedire all’istituzione-Chiesa di esprimersi e financo di sferrare attacchi od apostrofi.
Dall’altro lato della barricata si cerca di strumentalizzare ogni polemica, mandando all’indice gli “eretici” piuttosto che modernizzare il proprio pensiero. Molto più facile rivestire i panni della vittima che accogliere le critiche mosse e sollevate ormai da ogni parte della società civile.
E nel marasma di questo scontro campale ed infinito tra titani sordi, arriva l’appello di Prodi “ad abbassare i toni”. Davvero originale.

  1. #1 by Erica at 4 maggio 2007

    E’ l’appello di chi vuol stare col piede in due scarpe.

  2. #2 by Gianluca at 5 maggio 2007

    Boh, mi pare che cercare originalità nei commenti dei nostri politici a livello generale sia davvero difficile.
    Prodi mi pare un prete… cerchiamo di abbassare i toni, la serenità… ma caaaarooooo!

    Per quanto riguarda l’argomento direi che comunque usare la parola “terrorismo” da parte dell’Osservatore Romano sia stato un po’ eccessivo.

(non verrà pubblicata)

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