Il settimo sigillo


Capita che il Diavolo arrivi volando nella terra del Mito e cerchi con prepotenza di entrare nella storia. Quel Diavolo che nella stessa città greca aveva già conquistato il Mito, solo pochi anni prima.
Capita che il Diavolo si ricopra candidamente di bianco, quasi per ingannare la sorte, e si ritrovi a combattere contro il fato stesso. Quel fato di rosso vestito, che nell’altra identica battaglia l’aveva sconfitto, umiliato, deriso.
Capita che il Diavolo consegni il suo forcone a Lucifero, l’angelo più antipatico. Quell’angelo volante ed invadente che brandisce l’arma ad una, due, addirittura tre mani (una forse è di troppo).
Capita infine che il Diavolo trionfi, raggiungendo il settimo sigillo ed alzando l’ambito calice al cielo, in un turbinio di assordanti istinti, nell’estasi ritrovata di tutti i sensi.
Capita che in via Solferino venga ammainata la bandiera nerazzurra* e di fronte s’innalzi, più alta e più grande, quella rossonera. Per la prima solo il fugace spazio di un’ombra eterna, per la seconda il caldo epico del sole più limpido.

*Per chi non l’avesse capito è la bandiera interista del mio vicino di casa, il Lilino.

  1. #1 by Erica at 24 maggio 2007

    Complimenti per i versi poetici. Peccato che il soggetto di queste belle e ricercate frasi sia una squadra di calcio. Quanto, poi, il sole che illumina la bandiera rossonera sia limpido, non so…
    Comunque complimenti.

  2. #2 by admin at 24 maggio 2007

    Era volutamente ridondante e barocco. Mi risulterei antipatico anch’io se mi leggessi e quindi hai tutte le ragioni del mondo. Non so come spiegarlo, ma ieri sera avevo voglia di essere pesantemente odioso e di farcire di nulla tutto quanto. Cioè peccavo con l’intento e l’impressione di peccare. mah!

(non verrà pubblicata)

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