Dall’homo faber al conclave


Il mio lavoro ormai è costituito al cinquanta-sessanta per cento da riunioni. Riunioni per decidere, riunioni per decidere come decidere, riunioni per decidere come decidere chi deve decidere. E così via.

Venerdì ho trascorso la giornata lavorativa tra un conclave e l’altro. Poi di corsa a casa, per una riunione in Comune alle 18 ed una del P.G.T. alle 20.30. Sabato mattina, l’adunata con la redazione di Voltapagina. Ora, è opinione diffusa che l’assidua partecipazione ai tavoli delle decisioni sia direttamente proporzionale all’importanza dell’individuo nella società: più riunioni fai, più importante sei.

No. Personalmente continuo a sostenere la nobiltà e la centralità dell’homo faber, colui che fa e soprattutto colui che crea. Lavori manuali, ma non solo. Si può lavorare solo con la mente e creare opere eccezionali. E più uno crea, più è importante.

  1. #1 by Gianluca at 31 gennaio 2010

    Vero. Quindi cosa aspetti a cambiare lavoro?

  2. #2 by M.P. at 1 febbraio 2010

    approvo e perchè non alzarsi in piedi nel bel mezzo di una di qeuste riunione e dire a tutti “ma basta riunioni, e diamoci da fare sul serio!”

  3. #3 by Erica at 1 febbraio 2010

    Sono d’accordissimo.
    Sicuramente serve chi decide chi fa cosa, come e quando… ma come dico sempre io, se non ci fossero le persone che nell’ombra realizzano, le decisioni, e quindi anche coloro che decidono, non avrebbero senso di esistere.

(non verrà pubblicata)

  1. Ancora nessun trackback