VI° Consiglio (19 febbraio 2010)


Bel Consiglio questo. Il corposo ordine del giorno non ha precluso l’interessante dibattito. La discussione fondamentale ha riguardato il programma delle opere pubbliche per il triennio 2010-12, ed il bilancio di previsione. Ho letto con cura la densa documentazione.

Accanto alle consuete e logore polemiche, ho colto qualche sparuta proposta da parte della minoranza. È un segnale incoraggiante ed un ottimo sintomo di ripresa per la salute del dibattito consiliare. Di seguito, i punti più importanti.

È stato varato un provvedimento per abbattere l’ICI (riduzione al 4 e 5 per mille, per cinque anni) per le attività che si stabiliranno, o si ristruttureranno, nella zona industriale. Non si tratta di allargare l’area, ma di favorire l’insediamento di realtà produttive nell’area già destinata agli insediamenti (c.d. PIP4). Condizione fondamentale per accedere a questo sgravio sarà l’inserimento di impianti fotovoltaici sulle strutture. L’incentivo mira evidentemente a favorire la produzione di energie rinnovabili. La minoranza, pur avvertendo il pericolo di minori introiti per le casse comunali, ha aggiunto alcune precisazioni al regolamento per accedere agli sgravi, in modo da renderlo più chiaro e meno assoggettabile alle interpretazioni. Effettivamente era abbastanza approssimativo in certi punti. Un ulteriore proposta è stata quella di informare attivamente i cittadini su questa opportunità. La minoranza, nonostante le sue buone proposte, ha comunque votato contro.

All’unanimità si è votata la riduzione delle tariffe rifiuti per le attività commerciali che utilizzeranno il compostore domestico. La minoranza ha contestato che il provvedimento non viene esteso ai privati. È stato risposto che l’obiettivo è di farlo per il 2011, una volta valutati i volumi dei rifiuti con la gestione del “porta a porta”.

L’elenco delle opere pubbliche programmate per il prossimo triennio è un bellissimo libro dei sogni. Progetti ambiziosi, che verranno senz’altro presi in considerazione, ma che spesso sono ben lungi dall’essere pianificati ed approvati in maniera esecutiva. Innanzitutto la sistemazione delle mura in via Fosse, nell’ambito del contratto di acquisizione dalla proprietà Corneliani. Bertaiola è sempre stato favorevole all’esproprio, mentre con questo accordo il Comune acquisisce l’area in cambio della sistemazione e manutenzione della mura e lasciando a Corneliani due metri di terreno a ridosso della cinta. Il tecnico, Vincenzi, ha risposto in maniera chiara a tutte le obiezioni, dimostrando che l’accordo stipulato è decisamente più conveniente dell’esproprio ipotizzato. Oltre ai costi intrinseci dell’esproprio, andrebbero aggiunte tutte le spese processuali di corsi e ricorsi al Tar (Corneliani ne ha già fatti tre) e soprattutto… con quali tempistiche sarebbe realizzabile tutto ciò? E poi Corneliani da tempo minaccia di chiudere, recintando, via Fosse. Su questo argomento l’Amministrazione ha agito bene, io il contratto l’ho letto e riletto: la Giunta ha riattivato e concluso una trattativa che si era deteriorata e che non aveva altri sbocchi, se non il tribunale. Giudico irresponsabile la richiesta formale della minoranza di annullare la delibera. Sembra più una questione di orgoglio personale, che una reale tutela degli interessi comuni. Come dire: non possiamo permettere che facciano quello che non siamo riusciti a fare noi. Mi dispiace.

Altro capitolo interessante è il fotovoltaico. Il progetto di 3mega si è fermato per la richiesta di una valutazione DIA da parte della Regione. Per sveltire i tempi, l’Amministrazione ha quindi deciso di creare un impianto di 1mega, per il quale serve solo l’approvazione provinciale (a tal proposito è già giunto un parere favorevole e si sta predisponendo il bando) e di demandare all’approvazione regionale l’impianto degli altri 2mega. Solite polemiche dell’opposizione per i ritardi accumulati. Ma sapete che loro non avevano neanche cercato uno straccio di investitore, limitandosi a modificare di qualche virgola un vecchio progetto? Poiché hanno fatto molto, è innegabile, a volte confondono i loro desiderata con le effettive realizzazioni, pensano di aver già fatto quello che hanno solamente sognato di fare. Mah.

Le altre opere inserite riguardano l’asilo nido, ipotizzato nell’area dell’attuale materna, il recupero Levoni attualmente in fase di stallo, la sistemazione dell’incrocio al Contino (già esecutiva), il recupero della Casa del Giardiniere (richiesto un contributo regionale, ad oggi non arrivato), il completamento di viale Risorgimento, l’ultimazione della ciclabile fino a Piazza Cantarana (finanziamento in attesa di conferma), il recupero dell’ex macello per una sala polivalente, il compimento della pavimentazione di via Beata Paola (per ora non esiste neppure un progetto), la ricollocazione della biblioteca, il canile municipale nella zona della piazzola ecologica, la sistemazione della piazzola stessa, un percorso pedonale sotto il muraglione (opera da progettare, stimata in 140.000 euro), il recupero dell’ex municipio, il consolidamento di un’ala di Palazzo Cavriani che rischia di “cedere”, il completamento dell’area PIP4 in funzione delle richieste, la manutenzione delle strade e la sistemazione urbanistica di Cereta.

Nell’ambito dell’approvazione del bilancio di previsione, particolare attenzione va riservata alle maggiori entrate basate sui maggiori accertamenti fiscali e sull’aumento delle multe. Un’ipotesi è quella di posizionare un autovelox (contestato dall’opposizione PdL) sulla statale del Contino. Le riduzioni per le spese del segretario comunale, argomento che ho già trattato, compenseranno invece gli stipendi per l’equipe del P.G.T.

Altro punto all’ordine del giorno è stata l’approvazione dello statuto del Comitato Beata Paola. Per il bicentenario della trasumanazione e per i cinquecento anni della morte, la Parrocchia unitamente ad altri enti (Comune, Rotary, etc…) si occuperà di organizzare il restauro ed i festeggiamenti. Il Comune concorrerà con 2000€ e proporrà due membri, probabilmente l’Assessore alla Cultura e il prof. Mezzadrelli. La minoranza ha chiesto di nominare almeno un membro “perché la Beata Paola è di tutti”. Non essendo però un organo politico che necessiti di equilibri, non è più importante inserire dei tecnici competenti che dei rappresentanti di partito?

È stato poi illustrato il programma di lavoro della Consulta Giovanile. Tra le iniziative una manifestazione sui dialetti, delle visite al Parlamento di Strasburgo, i collegamenti con SlowFood, un torneo estivo di calcetto saponato e campi estivi nei terreni confiscati. Non credo che Volta abbia mai investito tanto nella politica giovanile. Beggi, ricordando che sono in ballo tanti soldi (dico solo per tutta questa roba si parla di 15.000€, mia de ‘n miliàrt!), ha auspicato che i giovani partecipino anche alle altre associazioni. Dimentica che il Centro Radici è fatto pressoché da giovani e che molti partecipanti alla Consulta sono da tempo attivi nell’Avis e nelle altre associazioni. Ho l’impressione che a volte parli perché gli dicono di dire qualcosa, non importa cosa.

Approvato poi all’unanimità un documento che mira a mantenere a Volta il consultorio familiare.

  1. #1 by Cristina C. at 20 febbraio 2010

    Caro Silvio, grazie per il resoconto sull’ultimo consiglio comunale. E’ un servizio importante. Oso fare una precisazione e mi autocito riportando qua di seguito poche righe estratte da un lavoro che ho fatto sulla Beata Paola: “La traslazione dell’urna avviene nella notte tra il 25 e il 26 settembre 1813. Da allora, ogni anno, la comunità voltese celebra la memoria di questo avvenimento l’ultima domenica di settembre”. Essendo beata probabilmente è avvenuta anche una transumanazione (ed essendo mistero divino non ha data), a noi basta ricordare la traslazione da Mantova a Volta. Per i dettagli puoi consultare il catalogo della mostra “Milleanni di storia e di fede a Volta Mantovana”. Per rimanere in tema, hai notizie sull’origine dell’espressione “beata Paola!” con la quale si commenta con sorpresa una notizia o un avvenimento?
    Grazie.
    Cristina

  2. #2 by Silvio Baù at 22 febbraio 2010

    Grazie della precisazione.
    Sull’origine dell’esclamazione, posso solo azzardare un’ipotesi. Da sempre divinità e santi sono parte integrante delle esclamazioni dei popoli (si va da “per Giove!”, a “santi numi!” fino alle bestemmie varie…) Direi che essendo la Beata Paola l’unico “personaggio” locale con un discreto curriculum divino, si sono affidate a lei tutte le preghiere e le esclamazioni. Insomma… invece di dire qualcosa come “Madonna Santa!” si è preferito dire “Oh, Beata Paula!”, semplicemente perchè più “vicino” a colui chi parlava. Non so se ricordi il poliziotto dei Simpson, dalla convincente dizione napoletana che è solito escalamare “Maronna ro Carmina” (Madonna del Carmine, dalla Basilica del Carmine Maggiore di Napoli). O Banfi, quando in pugliese esclama: “Madonna dell’incoroneta!”. E potremmo andare avanto ore…

  3. #3 by Gianluca at 22 febbraio 2010

    Oh, Silvio!!!

  4. #4 by paio at 23 febbraio 2010

    Io di solito esclamo:
    “Per Belenos!”
    o “Per Toutatis!”

  5. #5 by Cristina C. at 23 febbraio 2010

    Sospettavo qualcosa del genere, ma speravo in qualche anedotto scovato durante le tue ricerche sul nostro dialetto. Ritornando al consiglio comunale… chissà se la beata Paola, da sola, anche se invocata da tutti noi, riuscirà a sostenere la realizzazione di quel lungo elenco di opere.

  6. #6 by Ringo at 23 febbraio 2010

    Seeeee.
    Così la prossima vignetta sarà sulla Santa che fa le differenze tra le amministrazioni …

(non verrà pubblicata)

  1. Ancora nessun trackback