Laurea super breve


“Seduto nella tua stanza in canottiera in una calda notte estiva,
sigaretta penzoloni, è indubbiamente una follia, lo è sempre stata,
questa ricerca senza fine della verità definitiva che ci sfugge.”

(C. Bukowski)

 Bossi in canottiera aveva promesso che la manovra d’estate non avrebbe toccato le pensioni, pena la caduta del Governo.

Quindici anni fa il mio professore di Scienze della Politica mi rivelò che il Senatùr, durante la sua giovinezza, millantò per parecchie volte l’imminente laurea in medicina. Nelle valli varesotte Umberto era solito organizzare feste di laurea per gozzovigliare con gli amici, anche se da tempo non frequentava più aule, libri e professori. Dev’essere per questo che il leader leghista ha ceduto al ferreo principio de “le pensioni non si toccano” e ha concesso l’eliminazione, nel computo del conteggio d’anzianità, degli anni d’università riscattati. Una bella presa per i fondelli per chi ha pagato profumatamente il riscatto. Fortunatamente dopo due giorni il Governo ha fatto dietro front, ritirando l’estrosa proposta. Quando si dice “avere le idee chiare”.

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