A PARER MIO – Rumore sui colli


Per qualche tempo, questo giornale ha cercato di proporre ai cittadini l’”Arena del dibattito”. Un contenitore semplice, dove Amministrazione ed Opposizione hanno cercato di confrontarsi pubblicamente, talvolta imbeccate dalle domande del Direttore, sugli argomenti più caldi dell’agenda comunale. Sembrava la maniera più diretta e trasparente per offrire al pubblico i propri punti di vista, assicurando al pubblico stesso la garanzia parallela dell’”altra campana”. Gli argomenti del dibattito, suggeriti in Commissione, sono sempre stati condivisi preventivamente dai rappresentanti di entrambe le fazioni, in modo da non imporre nulla a nessuno.

Ciononostante, da qualche mese la Minoranza ha deciso, legittimamente intendiamoci, di sottrarsi a questo confronto. Un “Aventino” (il riferimento è alla celebre reazione dei deputati antifascisti, dopo l’assassinio Matteotti del ’24), dove disertare le colonne di Voltapagina dovrebbe assumere la connotazione della protesta eclatante. Ma ciò, evidentemente, non giova a nessuno. Non giova alla Maggioranza, impossibilitata a ribattere puntualmente alle critiche rivoltele. Non giova alla Minoranza, costretta a lanciare le proprie invettive con volantini da marciapiede. Ma non giova neppure al cittadino, sempre più confuso e sempre meno attratto dalla voglia di capirci qualcosa.

Dalla carta stampata all’aula. Il mese scorso la Minoranza ha abbandonato i lavori del Consiglio Comunale, ritirandosi nel suo secondo “Aventino”, stavolta meno giornalistico, ma decisamente più politico. Colpa, dicono, di un’Amministrazione che non dà risposte alle questioni critiche evidenziate nei volantini delle scorse settimane. Eppure basterebbe, se solo si volessero risposte ufficiali, presentare un’interrogazione scritta al Sindaco, il quale sarebbe obbligato a rispondere al Consiglio. Ma ciò, evidentemente, non avviene. Come mai?

I manifesti di propaganda, gli scioperi della parola e gli aventini di campagna poco aiutano ad ottenere efficacemente risposte. A meno che l’obiettivo non sia quello di portare chiasso e rumore sui colli.

Sui colli, appunto. Dalle proteste dell’Aventino alle Oche del Campidoglio il passo rischia di essere troppo breve. A Roma il fragore delle oche destò i Romani dell’imminente arrivo dei Galli. A Volta lo schiamazzo sembra solo generare confusione.

Ahinoi, la campagna elettorale è già iniziata.

(Editoriale pubblicato su Voltapagina n.44)

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