Vade retro


“Mai, nella storia dell’umanità,
era accaduto che il progresso ci portasse tanto indietro quanto oggi”

(G. Soriano – Malomondo)

Dalla nascita del Codice Civile ad oggi, credo sia la prima volta che si arretra in materia di diritto del lavoro. Fino ad oggi ci sono state innumerevoli negazioni dei diritti richiesti, ma mai retrocessioni sulle conquiste sindacali raggiunte. Inerzia sì, ma regressione no.

Lo fa un governo di centrosinistra, con un lenzuolo di voti di fiducia. Ottima prova di responsabilità.

Dai sindacati arriva una domanda assillante, alla quale però nessuno ha ancora risposto: quale nesso scientifico esiste tra il libero licenziamento ed il superamento di una crisi economica? Probabilmente nessuno.

A parte ciò, il problema è alla fonte. La vera preoccupazione non è la riforma dell’articolo 18, circostanza di per sé residuale e forse anche poco significativa. La vera angoscia sta in questa tendenza a togliere quello che si ha, a demansionare senza motivo l’individuo, di fatto ad impoverirlo.

Chi ha votato coloro che, convinti od obbligati, hanno favorito l’approvazione di questa nefandezza, è bene che si faccia delle domande. Per il resto… indietro così.

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