Il collezionista di ossa


“Che tipo di vegetale vuoi diventare signor Rhyme? Una carota? O preferisci una zucchina?”

(da un dialogo del film Il collezionista di ossa)

Nei rigogliosi gruppi di Facebook riservati alla promozione e alla crescita della collettività voltese, dove si dedica ampio spazio alla propaganda elettorale e alle diatribe di vicinato, nessuno ha ancora accennato alle nuove modalità di raccolta dei rifiuti. Questioni ben più importanti, come la buca nell’asfalto in località Gatti, oppure il sospetto terrorista travestito da addetto dell’Enel, spadroneggiano nel social aizzando i commenti e le spiegazioni più articolate. Il dibattito accende gli animi per il tombino scoperto o per il cane scomparso, mentre le nuove modalità di ritiro del rifiuto umido non suscitano interesse alcuno. Priorità, certo. Ma parliamone.

È stato senza dubbio un folgorante lampo di genio, quello di ridurre il ritiro settimanale dei rifiuti umidi. Un solo ritiro nelle settimane invernali, due prelievi nelle settimane estive. Accumulando i sacchetti, già d’inverno il bidoncino marrone in uso risulta insufficiente per capienza. L’afa estiva restituirà invece agli appartamenti un piacevole aroma rustico ed agreste, decisamente radical chic. L’aggettivo geniale forse è riduttivo.

Poiché sono l’unico ad avvertire il problema di smaltire con più frequenza la spazzatura umida, mi sono dato da solo anche alcune possibili soluzioni.

Una prima via di fuga consiste nel gettare l’umido direttamente nel giardino di casa. Non cresceranno piante di caffè e neppure rigogliosi banani, ma i gusci di cozze e vongole possono essere messi ai piedi delle rose, per impedire la crescita delle erbacce.

Gli amanti del collezionismo potrebbero varcare nuovi confini e raccogliere in comode buste ecocompatibili gli ossi di pollo, oppure i fiori recisi, o i fondi di caffè (magari per leggerli con calma dopo).

Chi possiede un animale domestico può invece convertirne l’alimentazione, al fine di smaltire ogni residuo. Avremo dunque cani che mangiano l’insalata, gatti che divorano le bustine di the e pesci rossi allevati con i resti delle braciole. Darwinismo voltese.

Un’altra possibilità consiste nel non creare proprio il rifiuto umido, riciclando ogni materiale ad oltranza. Crocchette di buccia di patate o strudel di buccia di mele. I gusci d’uovo sminuzzati funzionano benissimo nella lettiera del gatto, mentre la cenere del caminetto è ottima come talco post doccia. E tra “I consigli di Suor Germana” si possono certamente trovare imbeccate anche migliori.

cassonetto

  1. #1 by Michele at 13 gennaio 2015

    Li aspettavi al varco ed eccoli!

(non verrà pubblicata)

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