Ciocapiàt


“Personaggio sbruffone con la tendenza a parlare molto e concludere poco. Di solito affibbiato ad individui che si vantano di particolari prodezze o agganci che in realtà non hanno”
(dal diz. Il Bolognese per tutti)

Nessuna volgarità, nessuna offesa, nessuna caduta di stile. Il segnale che Mantova è la vera capitale della cultura italiana sta tutta nello striscione dedicato a Renzi e alla sua visita. In una parola, elegantemente attinta dalla tradizione popolare e dialettale, c’è la sintesi di un sentimento diffuso.
Ciocapiàt, letteralmente “picchia piatti”, rimanda al rumoroso frastuono dei venditori ambulanti, capaci di attirare l’attenzione di tutti e di circuire chiunque con i loro annunci e i loro proclami. Robe che ti vien voglia di comprarle appena iniziano a raccontartele. Non necessariamente un ciarlatano o un mascalzone, ma un imbonitore da sagra, abilissimo a circuire capaci ed incapaci allo stesso modo.
Invidio l’ideatore di questo slogan, un genio indiscusso. Un po’ meno il destinatario del messaggio, sempre più vittima della sua esuberanza e della sua demagogia.
Ciocapiàt

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