Terremorto e terremotto


Vogliamo i ladrones, vogliamo tutti i loro nomi. Terremoto ed eclissi al sole”

(Litfiba, Dimmi il nome)

Non vale. L’apologia del diritto di satira non può andare a balbuzie. O si difende la libertà di satira sempre, oppure la si condanna. Su questo tema non ci può essere la corrente alternata.

Guardando la vignetta di Charlie Hebdo, che punge l’orgoglio italiano di fronte al tragico sisma, non avverto alcuna irriverenza, né alcun sentimento di scherno. Pur conoscendo persone morte e ferite quella notte, non mi sento deriso, non mi sento preso in giro. Trovo invece che abbiano colto nel segno, smascherando con cinismo il vero dramma che sta dietro il dramma. Trovo che il messaggio che si cela tra l’immagine e gli slogan sia un altro, rispetto a quello largamente percepito. L’Italia, celebre nel mondo per il suo stile unico, oggi diventa famosa per la superficialità dei suoi controlli, per l’inadeguatezza delle sue tutele, per l’atavica incapacità di alzarsi. Fa male sentirselo dire, ma è così, siamo noti per questo.

La vignetta dovrebbe fare profondamente riflettere, non solo superficialmente indignare.

CH2

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