La democrazia dei gazebo


Non mi toccare il gazebo chiaro? È una libidine mia e la inauguro io… chiaro?

(dal film Panarea)

Ho sempre conservato un’idea distorta della democrazia, ritenendo che raramente i “più” fossero in grado di decidere il bene per conto dei “tutti”. Ciononostante, nell’ambito del rapporto tra il potere ed il suo esercizio, il principio della consultazione democratica rimane la conquista più evoluta delle società contemporanee. Se è vero che la democrazia non equivale automaticamente al “buon governo”, è altresì vero che rimane l’istituto più illuminato, più legittimo e più libero che abbiamo a disposizione. Impossibile immaginare di farne a meno.

Detto ciò, mi chiedo se la stortura, o la finzione di democrazia siano effettivamente meglio della sua palese negazione. È meglio sconfessare apertamente la democrazia, ad esempio con la dittatura o con la tirannia, oppure offrirne una versione finta, manipolata, fraudolenta?

Renzi, leader uscente del maggior partito italiano, ha chiesto al popolo una legittimazione a tornare. Lo ha fatto inscenando una competizione simulata e dall’epilogo già scritto, dove avversari sconosciuti e impopolari hanno prestato il fianco alla convalida di un’elezione democratica e bulgara allo stesso tempo.

Non parlo delle qualità del leader, né dell’opportunità o meno di rivederlo a capo di un Governo. Ne faccio piuttosto una contestazione di merito sul metodo, sul sistema utilizzato per garantirsi un democratico rientro. Il capo finge di abbassarsi al livello della base, organizza la corsa contro due cavalli barzotti e si fregia di averli abbondantemente doppiati. Serviva davvero passare da questo finto voto popolare? Chi, onestamente, ipotizzava un risultato diverso dai gazebo?

Almeno Berlusconi ha sempre avuto, forse troppo, l’onestà spirituale di autoproclamarsi leader maximo, senza ricorrere a finte cerimonie di legittimazione, senza usare il raggiro di un’elezione simulata o di una consultazione di cartone: il capo sono io, e lo era veramente, a che serve chiederlo alla gente? E anche Grillo predica da messia autoreferenziale, fin dalla sua nascita. Non che siano modelli a cui tendere, per carità, ma non mi si venga a dire che Renzi lo ha scelto il popolo.

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