You‘ll never walk alone


Innanzitutto, l’emozione! Soltanto dopo la comprensione

(P. Gauguin)

Quando ho detto agli amici che sarei andato a Liverpool, le reazioni sono state di due tipi. Quella più timida ed educata è stata: “Ma dai, davvero? E cosa c’è da vedere?”. Quella meno forbita, ma assai più diretta, è stata invece: “A Liverpoooool? Che cazzo c’è a Liverpool?”

 “Nulla di particolare” è la scontata risposta. A volte per viaggiare non è necessario inseguire un luogo meraviglioso, un celebre museo o un monumento importante, un’attività o un evento a cui partecipare. A volte è sufficiente rincorrere delle sensazioni. Avevo semplicemente voglia di respirare l’atmosfera delle città inglesi, di bere birra in un pub, di osservare gente che mangia hamburger ad ogni ora o che trascorre le mattinate da Starbucks. Avevo voglia di vedere i taxi neri bombati con la guida a destra, di mangiare salse all’aglio e di respirare l’inconfondibile fetore british dei marciapiedi della perfida albione.

Una passeggiata nello splendido Albert Dock, antico porto riesumato e divenuto patrimonio Unesco, un giro tra i pub vicini al Cavern (locale di debutto dei Beatles) e la visita obbligata al tempio del calcio di Anfield. Poi un veloce assaggio della vicinissima Manchester, col suo condensato centro storico ed il mitologico Old Trafford. Tutto qua, e per me è stato bellissimo.

dav

sdr

dav

  1. Ancora nessun commento.
(non verrà pubblicata)

  1. Ancora nessun trackback