Riservato
Posted by Giullare in Cose di paese on 1 luglio 2014
(D. Van De Sfroos – El paradiis del scurpiòn)
Riservato, ma neanche troppo.
“Riservato” significa tante cose. In questo caso assume più il senso di “occupato”, “prenotato”, e un po’ meno il significato di “timido” e “introverso”. O almeno, credo che sia così.
Passeggiando per la ZAI di Verona può capitare d’imbattersi in avvisi di questo tipo, che mettono in guardia l’ignaro avventore sulle caratteristiche del luogo in cui si trova a bighellonare. “Lasciate ogne speranza voi ch’intrate” avrebbe scritto qualcun altro, in altri tempi. Immagino che l’ignota occupante, alla quale il posto è stato generosamente riservato, non abbia esattamente le angeliche fattezze di Beatrice.
Cesare Brandelli
(Ave, Cesare, coloro che stanno per morire ti salutano)
Chissà se prima di Italia Uruguay, qualcuno ha rivolto al nostro Cesare Prandelli il celebre saluto che i gladiatori indirizzavano all’imperatore prima dell’inizio delle lotte.
È curioso. A sentire Svetonio, il motto non sarebbe stato utilizzato tanto dai gladiatori, quanto dai condannati a morte. Ciò renderebbe il parallelismo con la nazionale ancora più calzante.
Dopo l’amara sconfitta, tutti lì a commentare cosa non è funzionato, a trovare il capro espiatorio, a spiegare cosa abbiamo sbagliato. Col senno di poi, insomma, avremmo vinto il mondiale. Un’Italia finita a Brandelli, che nel popolo bue ha diffuso più malumore della Tasi o della disoccupazione. Perché si può perdere il lavoro, ma per carità… non una partita con l’Uruguay.
Della penosa uscita di scena mi dispiacciono due cose. La prima sono tutti quei bambini che sanno ancora nutrire un entusiasmo genuino di fronte ad una partita della nazionale. Saperli delusi mette la depressione. La seconda è che tutte le tragedie del nostro paese perdono improvvisamente interesse. Una riforma becera del Senato, ad esempio, suscita meno interesse di un tweet di Balotelli.
Stia comodo
(A. Bergonzoni)
In questi giorni, le dirette dei mondiali sono seguite nel mondo da milioni di persone placidamente spiaggiate sul divano di casa, perché il comfort e la tranquillità del proprio sofà non hanno prezzo.
In uno degli stadi di calcio più antichi di Berlino, però, si sposa l’azzardato connubio tra la comodità di casa e l’allegria della condivisione. Migliaia di tifosi hanno trasportato il proprio divano sul campo di gioco, di fronte ad un maxischermo da settecento pollici. All’esordio della Germania erano in dodicimila e, vista la location, non sarà certo mancata la birra in dotazione.
Campioni del mondo, se non altro per la fantasia.
Il miracolo del Nordest
(Anonimo)
I giornalisti economici che coniarono l’espressione “Miracolo del Nordest” probabilmente non pensavano né a Mosè, né alla spartizione delle acque nella laguna. Avevano in mente tutt’altro, che di profetico e di sovrannaturale aveva ben poco.
Ma da Mosè al Mose, il passo (sulle acque) è breve. Lo scandalo tangenti di questi giorni stupisce più per la forma, davvero biblica, che per la sostanza, ormai tremendamente usuale.
Finanziamento illecito, corruzione, riciclaggio, le solite cose… e spuntano nomi di ex ministri, parlamentari, governatori, magistrati, sindaci, imprenditori: un’apocalisse.
Nonostante gli scandali, le nebbie (non solo della laguna), le proroghe, le deroghe, oggi si dà per ovvio che il Consorzio Venezia Nuova concluda i lavori che ha iniziato. Sempre in tema di acqua, scrive Stella: “non c’è padrone di casa al mondo che, accortosi che l’idraulico ha fatto il furbo, ha speso una tombola in bustarelle e non ha ancora finito il lavoro, gli confermi la fiducia e gli dia altri soldi”. Ha ragione. L’acqua a Venezia rimane alta. Servirebbe un miracolo per camminarci sopra.
Caréta vintage
Posted by Giullare in Cose di paese on 9 giugno 2014
“Sii quello che sembri“
(L. Carroll, Alice nel paese delle meraviglie)
L’ottimo Taraschi ha postato in rete una vecchia foto della genìa voltese. Rappresenta una sintesi esaustiva e affascinante della vita popolare di qualche decennio fa. Si tratta di un’edizione vintage della Festa della Caréta, che si tiene ogni 25 aprile nei pressi della muretta di Sassello. Tra bocconi frugali, tessuti a scacchi e bottiglie di vino senza etichetta docg, ci sono molti volti noti. Spicca senza dubbio quello furtivo e rapace del celeberrimo Mago Gino (in altro a destra), per molto tempo indiscusso veggente di Sassello.
Adoro questi scatti e queste atmosfere da cinema di periferia. Difficile capire se il fotografo e i modelli dell’epoca avrebbero immaginato di assurgere a tanta popolarità.
Ritorno al potere
Posted by Giullare in Cose di paese on 1 giugno 2014
(A.Garcia – Un’altra verità)
Da una settimana Volta ha il suo nuovo sindaco. “Nuovo” si fa ovviamente per dire… visto che è al suo quarto mandato. Bertaiola vuole fortemente amministrare e i cittadini alla fin fine vogliono fortemente essere amministrati da lui. Forse è davvero il migliore, oppure le alternative per curare il male sono ritenute peggiori del male stesso.
Fatto sta che la Lista di Bertaiola, ottenendo meno voti di cinque anni fa quando perse, ritorna prepotentemente al potere. Bizzarrie del gioco democratico.
Personalmente, ora che non faccio più parte della tenzone, auguro con sincerità al “nuovo” sindaco un mandato illuminato e prolifico. Anche se mi ha definito “arrogante” in Consiglio, non nutro alcun astio ed anzi spero che il nostro paese possa ulteriormente proliferare sotto il “nuovo” regno. Volta, prima di tutto.
Alcuni personaggi di Impegno per Volta sono indiscutibilmente preparati e seri, nonché motivati da un sano entusiasmo per operare davvero nel bene comune. È soprattutto a loro che volgo la mia speranza. Che la partecipazione e la trasparenza non restino uno slogan elettorale. Tanti auguri.
La sala parto
(Anonimo)
Le sale parto non sono mai come ci si immagina che siano. Se ti aspetti una sala vasta e ampia, troverai uno spazio stretto e caotico. Al contrario, se pensi ad un ambiente intimo e confortevole, troverai una sala d’armi dall’aspetto vagamente sinistro.
Io non dovevo neppure entrarci in sala parto, o almeno i patti erano questi. Poi ho accompagnato mia moglie durante il lungo momento delle contrazioni e nel mezzo del travaglio ho chiesto all’ostetrica: “Forse è il caso che la trasferiate in sala parto”. “Siamo già in sala parto”, mi ha risposto col tono di chi si rivolge ad un analfabeta, durante un esame di paleografia greca.
È quello che si dice “trovarsi impreparati fin dall’inizio”.
Da Volta in Movimento a Volta in stallo
Posted by Giullare in Cose di paese on 18 maggio 2014
(P. Angela, Da zero a tre anni)
Userò un eufemismo: la serata di confronto fra i tre candidati sindaci è stata deludente. Apprezzo sinceramente lo sforzo del gruppo “Volta in Movimento” di offrire un dibattito e una presentazione delle tre candidature, ma il proposito è miseramente fallito.
A parte il comprensibile tentativo di fare propaganda al Movimento Cinque Stelle, ed alla sua costola Volta in Movimento, a cosa è servito tutto il resto?
Cominciamo dal moderatore, illustrissimo presidente di non ricordo quale ente, arrivato da chissà dove, che pone una sola domanda ai candidati: “allora, avete quindici minuti per raccontare il vostro programma”. Però! Che domandona scomoda! Mio padre, che è di Volta, parla poco e ha come unico interesse le bocce, avrebbe trovato qualcosa di più interessante da chiedere.
In verità, la domanda da fare ai candidati era essenzialmente una:
1- Dottor Adami, al di là delle inchieste che seguiranno il loro corso, almeno politicamente non le crea imbarazzo ricandidarsi senza aver prima risolto i suoi problemi con la giustizia? Non era meglio appoggiare qualcun altro, in attesa di risolvere ogni questione?
2- Caro Bertaiola, sulla sua testa pende una causa di ineleggibilità. Rebus sic stantibus, lei non può fare il sindaco perché è ineleggibile. Ci manca qualche informazione, oppure ha qualche asso nella manica? Come pensa di sciogliere questo nodo all’indomani del voto?
3- Ingegner Morandini, se vince lei, a chi affiderà la delega all’Urbanistica ed ai Lavori Pubblici? A se stesso? Lo sa che l’articolo 78 del Testo Unico per gli enti Locali recita che “I componenti la giunta comunale competenti in materia di urbanistica, di edilizia e di lavori pubblici devono astenersi dall’esercitare attività professionale in materia di edilizia privata e pubblica nel territorio da essi amministrato”?
Tutto qua, bastava chiedere queste cose e i cittadini sarebbero rimasti soddisfatti.
Si dirà: “potevi chiederle tu”. È vero, potevo farlo. Io però non ho avuto la presunzione di organizzare un dibattito aperto ed utile, inoltre nel mio piccolo so già per chi votare.
Eurovoto o eurovuoto
(F. Burdin, Un milione di giorni)
Come spesso accade, in Italia le elezioni Europee sono solo l’occasione per discutere sulla politica nazionale e sulle beghe di quartiere. L’obiettivo di tutti è misurare l’appeal dei singoli partiti… dell’Europa chissenefrega.
E non sono da meno gli elettori, che voteranno in base all’andamento degli avvenimenti e dei sentimenti propri della politica italiana, in totale ignoranza sui contenuti e sul profilo dei candidati in gioco.
Eppure l’Italia dovrà eleggere 73 deputati, circa un decimo del Parlamento Europeo, ed ognuno di noi potrà esprimere ben tre preferenze. Tanta roba, di questi tempi.
Nonostante ciò, non si parla di programmi, né di strategie comunitarie. Il Pd vuole genericamente “un’altra Europa”, Forza Italia incalza con lo spauracchio del giogo tedesco, Grillo vuole uscire dalla Comunità e la Lega dell’Euro. Era più analitico il candidato Antonio La Trippa, che almeno prometteva di costruire scuole, strade, acquedotti e case per tutti.
Vorrei sapere quale politica fiscale appoggeranno i nostri rappresentanti, come s’intendono affrontare i problemi dell’agricoltura e dell’immigrazione, anche di concerto con i gruppi parlamentari già insediati a Strasburgo. Vorrei conoscere cos’hanno prodotto in questi anni i nostri eletti a Strasburgo e Bruxelles. Invece Vespa, Floris e Santoro si scannano sulla riforma del Senato, sull’Expo, sulla Tasi e sugli ottanta euro nella busta paga dei contribuenti.
A larghe linee, i programmi dei principali partititi italiani alle europee sono quelli descritto sotto.
La lista dei candidati, invece, si può trovare qua: http://www.milanotoday.it/politica/elezioni/europee-2014/nomi-liste-candidati-nord-ovest.html
Per scegliere come e chi votare, io partirei da qui.
Partito Democratico Gli argomenti nel programma sono il diritto a un lavoro dignitoso, nuovi posti di lavoro, la ripartenza dell’economia europea, la regolamentazione del settore bancario, l’imposizione di un tetto per i bonus ai banchieri, la creazione di un Europa sociale e verde, l’uguaglianza dei diritti delle donne e delle diversità, la promozione di un vita sana e sicura, maggiore democrazia e partecipazione, project bonds per finanziare gli investimenti nell’economia verde.
Forza Italia Propone una comune politica dell’economia, una comune politica fiscale e un’unica politica estera, l’elezione diretta del presidente del governo europeo, l’eliminazione del fiscal compact la possibilità di sforare il 3% annuo nel rapporto tra deficit e Pil. Forza Italia chiede che la Banca centrale possa stampare moneta ed emettere eurobond. Chiede inoltre la rinegoziazione di tutti i trattati firmati a livello europeo..
Movimento 5 Stelle Sono 7 i punti del programma: referendum per la permanenza nell’euro, abolizione del fiscal compact, adozione degli Eurobond, alleanza tra i Paesi mediterranei per una politica comune, investimenti in innovazione e nuove attività produttive esclusi dal limite del 3% annuo di deficit in bilancio, finanziamenti per attività agricole e di allevamento finalizzate ai consumi nazionali interni, abolizione del pareggio in bilancio.
Lega Nord L’euroscetticismo si basa su due punti fondamentali: azzeramento dell’euro e controllo delle frontiere. Il programma, infatti, parla nello specifico di gestione delle politiche monetarie su base nazionale e di una revisione delle politiche legate alla libera circolazione di beni e persone. È richiesta anche una regolazione del commercio con l’estero, soprattutto nell’intenzione di proteggere i prodotti europei.
NCD-UdC Anche Ncd e Udc chiedono l’elezione diretta del Presidente della Commissione europea. Propongono la fine dell’austerità, suggerendo investimenti nell’economia europea. Patto di stabilità più flessibile e vera unione bancaria e fiscale, euro bond e project bond per finanziare gli investimenti. Lotta alla disoccupazione e finanziamenti per le imprese. Poi tutela dei prodotti italiani e salute dei consumatori. Sicurezza dei confini dell’Unione e politica estera unitaria.
Scelta Europea Chiede un’Europa federalista nemica della burocrazia e vicina alle imprese, ai lavoratori, alla libertà di ricerca, all’innovazione, all’autonomia dei territori. Le priorità di ALDE e Scelta Europea sono la creazione di posti di lavoro attraverso il rafforzamento del mercato unico dell’energia, del digitale, dei servizi finanziari, dei trasporti e della sanità e facilitando la libertà di movimento dei servizi e dei lavoratori. Riforma del sistema finanziario dell’Unione, in modo che nessun Paese contribuisca in maniera sproporzionata. Per mantenere i conti in ordine tutti gli Stati dovranno ristabilizzare i conti pubblici. Bisogna promuovere i diritti umani e la protezione dei più deboli, sia all’interno dell’Unione che al di fuori dei suoi confini.
L’Altra Europa con Tsipras L’obiettivo finale è una Costituzione scritta dai popoli, con l’immediata fine dell’austerità e un New Deal Europeo (l’Europa potrebbe e dovrebbe prendere in prestito denaro a basso interesse per finanziare un programma di ricostruzione economica focalizzato sull’impiego, sulla tecnologia e sull’infrastruttura). L’espansione dei prestiti alla piccola e media impresa. Sconfiggere la disoccupazione. Sistema fiscale che assicuri la responsabilità fiscale sul medio termine e allo stesso tempo permetta agli stati membri di usare lo stimolo fiscale durante una recessione. Una vera e propria banca europea che possa prestare denaro come ultima risorsa per gli stati-membri e non solo per le banche. Una legislazione Europea effettiva per tassare l’economia e le attività imprenditoriali offshore
Fratelli d’Italia- AN Accanto all’uscita dall’Euro, il programma contempla i desideri di aggredire sprechi e privilegi, aggredire il debito, ridurre la spesa, difendere la specificità della nostra economia Si chiede anche la revisione del welfare, la tutela della natalità e delle famiglie, la centralità di scuola e università, la rivoluzione digitale
Italia dei Valori (IdV) Auspica la tutela dei diritti dei cittadini, la crescita economica sostenibile e compatibile con l’equità sociale, lo smantellamento progressivo delle centrali nucleari, l’energia verde. Inoltre mitigazione del Fiscal Compact, contrasto agli squilibri macroeconomici e alla speculazione finanziaria, accesso al credito per le imprese e per le professioni., abolizione di tutte la sede di Strasburgo.
Green Italia-Verdi europei Chiede un’Europa democratica e federalista, attraverso un ‘’new green deal’’, un patto per lo sviluppo nel segno di un uso sostenibile delle risorse naturali, dell’impegno per salvaguardare gli equilibri del clima e degli ecosistemi, della “green economy”, dell’equità sociale, del rispetto per i diritti e gli interessi delle generazioni future.
Buona forchetta (a casa mia) – La seriola
Posted by Giullare in Buona Forchetta on 9 maggio 2014
“Io sono l’alfa e l’omega”
(Apocalisse – XXII, 13)
La ricciola, all’anagrafe Seriola dumerili, è il più pregiato pesce azzurro che esista, ricchissimo di omega tre. Non si trova spesso al banco del pesce perché non proviene da allevamento, ma solo dal mare aperto. A causa della notevole quantità di proteine necessarie alla sua crescita, infatti, la ricciola non si presta facilmente alla coltura. Se girano nel web le ricette di Cracco con le patatine San Carlo (che tristezza), a buon diritto può essere pubblicata anche la mia tartare di ricciola. Capperi di Salina, sale alla malva e violetta delle miniere di Hallein, un po’ di cipolla rossa di Tropea e olio d’oliva del Garda. So che nella foto sembra Simmenthal, ma era una squisitezza.