New York, sette vizi capitali


Ecco sette motivi per visitare New York ed altrettanti sette per non farlo.

1) È una città multietnica. In realtà è difficile capire se sia davvero popolata da centinaia di nazionalità, oppure se gli abitanti vadano considerati tutti apolidi. Sta di fatto che si respira un’atmosfera strana: non esiste il diverso, perché il diverso è la normalità.
2) La maggioranza dei tassisti non capisce nulla di quello che si dice loro. Insomma puoi permetterti di decidere tu le regole dello slang, tanto il tassista non ti capirebbe comunque e se ti capisce è per il gesto con la mano che gli hai fatto. Alla fine scendi dal taxi convinto di aver parlato un perfetto dialetto del South Dakota e per qualche minuto pensi che potresti insegnare benissimo italiano alla Columbia Univerisity. Al primo “fuck off” ricevuto, ritorni con i piedi per terra.
3) I grattacieli. Appena arrivato a Manhattan inizi ad evocare le teorie falliche dell’architettura classica oppure ad interrogarti sul bisogno recondito dell’uomo di tendere verso Dio. Capisci cosa poteva provare un mercante del 1200 quando arrivava alle porte di San Giminiano.
4) I jeans. Poter entrare in un negozio Levi’s con la disinvoltura dell’ingresso in tabaccheria è una soddisfazione che occorre togliersi. Se guardi il prezzo non è per decidere quale modello è consigliabile scegliere, ma solo per capire se prendere uno o due paia dello stesso modello.
5) La sicurezza di Manhattan. È impressionante rendersi conto di quanto una città così ricca sia altrettanto scarna di rischi. Paradossalmente mi sono sentito più in pericolo parcheggiando a Mantova che passeggiando per la quinta strada.
6) La frenesia della gente. Ti ritrovi turista statico in una città dinamica. Tutto corre e tutto scorre, e dovunque tu ti muova, ogni cosa o persona è sempre più veloce di te. La sensazione è quella dei birilli gommati che sorvegliano le carreggiate dei flipper. Piacevolmente inebetente.
7) Il fuso. Pensare che quando vai letto, i tuoi colleghi stanno per alzarsi… non ha prezzo. Val bene un lungo viaggio.

Motivi per non andare:
1) È una città multietnica. In realtà è difficile capire se sia davvero popolata da centinaia di nazionalità, oppure se gli abitanti vadano considerati tutti apolidi. Chi cerca “l’America” rimane deluso. Al suo posto una versione free-style di Cina, Pakistan, Portorico, India…
2) La maggioranza dei tassisti non capisce nulla di quello che si dice loro. Sali con la speranza che prestino attenzione almeno alle dita che usi per indicare il numero della street. L’ottava volta che ti ritrovi a Brooklin, mentre volevi visitare Central Park, capisci che il metrò non è poi così malaccio…
3) I grattacieli. Appena arrivato a Manhattan ti assale la “sindrome da costruttore edile”. Fotografi qualsiasi palazzo grigio che sovrasti la tua testa. Riempita la scheda sd della fotocamera, ti rendi conto che anche qualche scatto con la tua faccia potrebbe essere gradito ai genitori.
4) I jeans. Entri in un negozio Levi’s e temi di essere finito al mercato della frutta. Prendi coscienza quando inizia a chiedere una bilancia per pesare i tuoi 501.
5) La sicurezza di Manhattan. Se a piedi sbagli un semaforo, rischi il carcere a vita oppure il trapianto di femore.
6) La frenesia della gente. Dopo una settimana ti viene il dubbio: o sei tu che hai problemi seri di deambulazione, oppure sono questi che mettono le anfetamine nei bigmac.
7) Il fuso. All’andata poco male. Al ritorno rimani rincretinito per giorni. Dopo pranzo vorresti il tè coi biscotti, mentre alle quattro di mattina ti svegli con una gran voglia di hamburger e patatine.

  1. #1 by andrea at 9 novembre 2006

    8 motivo per andare la statua della liberta’ l’america da liberta’

    8 motivo per non andare…. e’ veramente liberta quella dell’america??

(non verrà pubblicata)

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