Il limite di Santoro


Purtroppo ieri ho avuto modo di seguire solo pochi istanti della trasmissione Annozero. Dico “purtroppo” perché il livello giornalistico e dialettico del format di Rai Due è davvero molto elevato, quindi gradevole. Santoro, e con lui la scia dei suoi collaboratori, è un ottimo giornalista e conduttore. Acuto, attento, brillante. Fazioso, certo, ma mai banale.
È proprio la faziosità che ne impedisce il decollo definitivo nella schiera dei miti. Mezz’ora di trasmissione dedicata alla sentenza della Cassazione che ha interdetto Cesare Previti dai pubblici uffici e al fatto che il provvedimento debba essere ratificato dal Parlamento. Mezz’ora ad interrogarsi sulla correttezza morale di questa normativa, in uso da sempre, supportando il dibattito con un servizio dell’incessante pedinamento dell’esponente forzista da parte della truppe televisiva.
La colpevolezza di Previti è certamente manifesta, dunque indifendibile, e l’importanza di far conoscere anche queste oscure scappatoie, che i meandri parlamentari riservano agli “onorevoli”, è sacrosanta. Ma l’attualità incombente è un’altra.
Il vignettista chiude la trasmissione proponendo una dozzina di bozze sulla convalescenza di Berlusconi. Null’altro. Una volta la satira mirava ai potenti, a quelli che stavano al comando. In fondo la forza della satira è proprio quella di essere super partes, di colpire i forti, chiunque essi siano. Da noi, in uno stato con la guida a sinistra, questo non avviene. Possibile che lo spettro del cavaliere faccia così paura? Non c’è proprio altro di cui parlare o di cui ridere? Non voglio censurare nulla, per carità, vorrei solo allargare il grandangolo.

  1. #1 by Erica at 3 dicembre 2006

    Penso che chi fa satira, nel tentativo di raggiungere il successo, ossia uno dei primari obiettivi della società odierna, si interessa di ciò che alla gente interessa.
    Per cui non penso che si tratti della paura esercitata dal Cavaliere, bensì dell’interesse che questo uomo dalle molteplici sfaccettature, riesce a suscitare sulla gente.
    Non sono pro Berlusconi, anzi, tutt’altro, ma a Berlusconi riconosco, oltre alle manifeste qualità, anche un grande carisma. E proprio grazie a questa forza carismatica, tutto quello che fa, soprattutto nella vita privata, viene amplificato.
    Indipendentemente che si trovi sul gradino più alto del potere, o che sia all’opposizione, è a tutti gli effetti un “personaggio”. Di conseguenza, risulta essere un obbiettivo per la satira. Ed è anche grazie alla satira che la sua popolarità aumenta.

  2. #2 by admin at 4 dicembre 2006

    In parte hai ragione. Ma resto convinto che sia bersagliato (a torto o a ragione poco importa) perchè chi lo attacca pensa di minare la sua credibilità ed il suo prestigio. Neppure io sono pro Berlusconi, ma leggo nella satira a senso unico (il punto è porprio questo: perchè a senso unico?) l’attacco politico al suo prestigio. L’efftto, ovviamente, è contrario.

  3. #3 by Gianluca at 5 dicembre 2006

    Prendiamo il caso dell’inizio del blog di Grillo di ieri, in commento alla manifestazione di Roma.

    “Sabato a Roma la Guardia di Finanza ha perso una grande occasione. Quella di circondare la folla oceanica di 2 miliardi di persone (la stima è di Forza P2) e di chiedere la dichiarazione dei redditi. Il debito pubblico sarebbe stato risanato. Una opportunità così non capiterà mai più. ”

    Quella è sana ironia, l’attacco c’è, è forte.
    E allo stesso tempo non è in un’unica direzione.

    Non è solo contro Berlusconi, ma contro tante altre situazioni chiare e sotto gli occhi di tutti.

  4. #4 by admin at 6 dicembre 2006

    Concordo.

(non verrà pubblicata)

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