Il voto utile


Anche questa volta, com’è accaduto spesso nel passato più prossimo, vale il principio del “meno peggio”. Le sirene ingannevoli che inneggiano al “non voto”, nel confuso e sconfinato mare della campagna elettorale, vanno evidentemente ignorate e screditate. Così come i tentativi di convincerci che la vera protesta sarebbe arrivare in massa ai seggi e rifiutare le schede. Balle. Benché in molti ci abbiano provato, nelle democrazie moderne non si è ancora trovato un metodo alternativo al voto, che potesse portare a buoni risultati. Semplicemente per l’assunto che se non si vota, altri (fossero anche solamente coloro che si candidano) decideranno per noi. In assenza di ideali condivisi, di identificazioni chiare e convinte, meglio votare il “meno peggio”, che non votare. Perché l’astensione non premia chi si astiene, ma coloro che comunque a votare ci vanno.
La querelle sul voto utile ha lasciato strascichi di pressappochismo e di demagogia. Non è affatto vero che il voto ai partiti minori sia “buttato”. Innanzitutto perché chi crede in un ideale dovrebbe battersi per vederselo rappresentato anche in maniera marginale. In secundis perché molti dei cosiddetti partitucci possono conquistare seggi al senato (serve l’otto per cento) e ottenere quindi un potere determinante in caso di governi in bilico. E il prossimo governo sarà molto in bilico.
Io voterò, come dicevo, il “meno peggio”. Non indicherò le mie intenzioni. Non tanto per assurdi preconcetti morali sull’influenza che le mie parole potrebbero avere (su chi poi?), ma perché ritengo che il voto sia una delle cose più intime e segrete, che non si dovrebbero mai sbandierare troppo. Anche se sembrano tutte uguali, le proposte sono tante e diverse. Ciascuna con più limiti che virtù, è evidente, ma qualcosa bisognerà pur scegliere. E per ogni cattiva proposta, ve ne è sempre una peggiore. Certamente non voterò Berlusconi, che fra tutti reputo il peggiore.

  1. #1 by vicensa at 10 aprile 2008

    Annullare la scheda perchè stufi di farsi prendere per il c.. ogni volta no? nel ventaglio delle ipotesi, ci può stare… è pur sempre una dimostrazione di protesta.

  2. #2 by admin at 10 aprile 2008

    sai cosa gliene frega che tu annulli la scheda…

  3. #3 by Enrico at 10 aprile 2008

    «La prospettiva che in Italia ritorni un governo inefficace guidato da Berlusconi e formato dalla stessa irrecuperabile casta di politici che regolarmente affossano ogni possibilità di cambiamento del Paese è profondamente deprimente. Berlusconi è un populista vanitoso entrato in politica per evitare i tribunali e proteggere i propri interessi»
    Financial Times, 8 aprile

  4. #4 by Tabarez at 12 aprile 2008

    “Io voterò, come dicevo, il “meno peggio”.”
    “Certamente non voterò Berlusconi, che fra tutti reputo il peggiore.”

    Eh, lo sapevo io che sei un nostalgico di Mastella, che questa volta non è candidato…

  5. #5 by paio at 14 aprile 2008

    ma quand’è che questo sito pubblicherà i risultati delle elezioni!?

  6. #6 by giandan at 15 aprile 2008

    In secundis perché molti dei cosiddetti partitucci possono conquistare seggi al senato (serve l’otto per cento) e ottenere quindi un potere determinante in caso di governi in bilico. E il prossimo governo sarà molto in bilico.

    Te avevi proprio capito tutto, vacca cane!!!
    :-)

    (la faccina era d’obbligo per questo sito tanto serioso)

  7. #7 by admin at 15 aprile 2008

    In effetti non pensavo che ci sarebbero stati dieci punti di differenza!!!!

(non verrà pubblicata)

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