Dio è morto, ma in nome dell’uguaglianza


…l’ ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto
e un dio che è morto

(F. Guccini – Dio è morto)

Ci siamo battuti per l’uguaglianza dei sessi e abbiamo ottenuto, tra le altre cose, mogli che lavorano, ma mamme assenti.

Ci siamo battuti per l’uguaglianza dei censi e abbiamo ottenuto, tra le altre cose, poveracci che rincorrono milioni di gratta e vinci (e viceversa).

Ci siamo battuti per l’uguaglianza dei popoli e abbiamo ottenuto, tra le altre cose, la globalizzazione.

Ci siamo battuti per l’uguaglianza delle religioni e abbiamo ottenuto, tra le altre cose, la rimozione dei crocifissi.

Di cosa ci stupiamo, oggi, se l’Europa ci chiede di levare il crocifisso dalla aule? Perchè piangiamo la morte della nostra religione? Predichiamo l’uguaglianza, ma appena ci uniformano… a te sospiriamo (oh, Europa!) gementi e piangenti.

È l’ipocrisia di chi proclama i grandi valori, solo finché non intaccano il privilegio proprio.

Non credo nell’uguaglianza, perché esistono ed esisteranno sempre i ricchi e i poveri, i privilegiati ed i perseguitati, i colti e gli ignoranti, le guardie e i ladri, i buoni e i cattivi.

Delle due l’una: o accettiamo che lo Stato laico consideri tutti allo stesso modo, oppure manteniamo le eccezioni e la smettiamo di proclamarci “uguali tra gli uguali”.

  1. #1 by Erica at 5 novembre 2009

    Nemmeno io credo nell’uguaglianza. E non capisco perché si voglia far finta di voler tendere ad essa tra mille contraddizioni e paradossi.
    Perché il sogno utopico di essere tutti uguali è così bello?
    Non si era detto, in altre circostanze, che la diversità è un valore?

    Ecco un esempio di paradosso, molto semplice.
    Il Consiglio Europeo si è preso la briga di decidere in merito ai crocefissi appesi nei luoghi pubblici e ha ritenuto opportuno ordinarne la rimozione. Continueranno, invece, a sventolare in ogni municipio d’Europa, scuole, stazioni di polizia, ospedali… le bandiere azzurre con 12 stelle in cerchio. Stesso vessillo continuerà a circolare per le strade di tutto il mondo, portato in giro dalle auto di milioni di automobilisti europei.
    Continueremo a vedere questo simbolo finché qualcuno non penserà di denunciarne l’origine, e in nome dell’uguaglianza, qualcun altro non deciderà di cambiarlo.

    Già, perché il simbolo della bandiera europea è stato ripreso dalla corona della Madonna.

    Un frutto dell’idea del designer cattolico francese Arsène Heitz, vincitore del concorso europeo bandito a Strasburgo nel 1955, che nutriva una speciale venerazione per la madonna e che impressionò favorevolmente la commissione giudicatrice presieduta da un belga di religione ebraica.
    L’artista, molto devoto alla Madonna, proprio nei giorni in cui gli fu proposto di partecipare al concorso, stava leggendo la storia di Santa Catherine Labouré. Stimolato da quella lettura, aveva deciso di procurarsi, per sè e per la moglie, una “Medaglia miracolosa”.

    Si tratta di una medaglia fatta incidere dall’Arcivesco di Parigi dopo che, il 27 novembre del 1830, Maria apparve a suor Caterina Labouré con dei raggi uscenti dalle mani, il globo terrestre ai piedi e attorno alla testa, una corona di dodici stelle.

    Insomma, quello che vediamo sventolare e circolare in ogni dove, è un vessillo che porta impresso il marchio del cristianesimo.

  2. #2 by Silvio Baù at 5 novembre 2009

    Un ritorno della Erica col botto! Contributo con gli attributi. Compliments!

(non verrà pubblicata)

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