Diritto d’asilo


Questo doveva essere l’articolo di A PARER MIO dell’ultimo Voltapagina, poi però mi sono auto censurato perchè a volte sono troppo polemico. Per questo blog però, decisamente meno politically correct, può andare bene lo stesso

Noi andavamo “all’asilo dalle Suore” a piedi. Davanti all’entrata non si vedevano processioni d’auto, al massimo qualche mamma con la 126 tracimante di bambini. Le giostrine del cortile non s’appoggiavano su tappeti di gomma a norma UE, ma traballavano su un solco tondo, scavato in mezzo alla ghiaia appuntita. Non c’erano gli scivoli anti barriere architettoniche: c’erano invece degli enormi tubi di cemento, che nella nostra fantasia sembravano i vagoni di un treno. Ci faceva da mangiare la Maria del Ricardo, che non aveva certo il diploma di educatrice, ma che preparava una pastasciutta sublime (molto più apprezzato dai bambini questo secondo requisito, rispetto al primo). Credo non ci fossero particolari percorsi educativi da seguire. Di certo se facevi arrabbiare, Suor Matilde ti metteva in riga alla svelta.

Da qualche tempo, quel luogo ha cambiato forma ancora una volta. L’Amministrazione, adempiendo ad una delle sue promesse più ambite, ne ha fatto un nuovo asilo nido. Le aule si sono ridotte, i bagni sono divenuti più funzionali e in quello che fu l’immenso refettorio è stata ricavata una camera per dormire.

Sarà poca cosa, ma è qualcosa. Non si tratta di una nuova struttura (per la quale erano stati preventivati 800.000 euro di spesa), ma della sistemazione di un edificio esistente. A volte risparmiare non significa per forza rinunciare. Chi sminuisce gli interventi architettonici non comprende la portata di un tale servizio. Chi delegittima la scelta di investire sul vecchio asilo ricavandone una nuova scuola, nega l’evidenza di un compromesso storico. Quello cioè di spendere poco e di avere un servizio completo, ampio, largamente sentito.

La sensazione, come spesso mi capita, è quella del processo alle intenzioni. Cosa avrebbero detto gli stessi oppositori di questa scelta, se in tempi di ristrettezza economica si fosse speso un milione di euro per un nuovo asilo nido?

Piuttosto, la lacuna dell’Amministrazione è quella di non aver spiegato con sufficiente trasparenza la scelta di affidare l’incarico alla Cooperativa Orizzonti. È dunque lecito criticare e chiedere spiegazioni per questo aspetto, ma non per la scelta inequivocabile di realizzare un asilo che non c’era più.

  1. #1 by paio at 19 gennaio 2011

    Quel refettorio mi sembrava grande come i capannoni del macello dove si faceva la festa dell’Unità

  2. #2 by Valeria P. at 8 marzo 2011

    E’ incredibile come sia finita sul tuo sito e sempre per caso abbia scelto questo articolo… comunque il purè dell’asilo ancora me lo sogno… lo so non è un gran commento ma viene dal cuore!!!
    Solo un saluto :) Valeria (eravamo compagni di classe delle elementari) CIAAAOOOO

  3. #3 by Giullare at 8 marzo 2011

    Sono commosso. Tu sei quella Valeria che quando giocavamo a pallavolo, tutti volevano tenersela in squadra, perchè sottorete arrivavi a murare anche quelli che giocavano al piano di sopra! Il Giullare di Sassello è meglio di facebook!

  4. #4 by Valeria P. at 9 marzo 2011

    ehm..credo proprio di si…su facebook troppo facile!
    mi piace comunque aver lasciato un “ricordo indelebile” nelle persone. :)

(non verrà pubblicata)

  1. Ancora nessun trackback