Rigor Montis


Ti ricordi quando tu combattevi per qualcosa in più
Figlio della povertà, di un onesto uomo andato via

(Timoria – Sacrificio)

 

Se questi identici sacrifici economici li avesse proposti Berlusconi, tutti quanti l’avremmo accoltellato seduta stante, tacciandolo come infame sultano dello stato di bananas. Invece la manovra di Monti ci appare magicamente necessaria ed inevitabile, quasi quasi ci piace pure.

Magie della suggestione, ma non solo. La differenza la fa la credibilità dell’uomo. Monti non bestemmia, non racconta barzellette ai giornalisti, ma li redarguisce se arrivano in ritardo alla conferenza stampa. Non trascorre le serate a mignotte e non deve difendersi da nulla. In Europa non sbeffeggia i capi di stato, non fa le corna e tutti quanti gli stringono la mano.

La gente moribonda, in preda al rigor montis, resta ora in attesa di vedere tutti i dettagli della sua mazzata. Nel frattempo apprendiamo con piacere che per primo si sia levato gli stipendi. Non è granché, ma almeno l’immagine è salva. Soffriremo in silenzio.

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