Super Size Me


“Detesto l’uomo che manda giù il suo cibo,
affermando di non sapere che cosa mangia.
Dubito del suo gusto in cose più importanti”.

(C. Lamb, Saggi di Elia, 1823)

L’ultima volta che ho mangiato al McDonald’s è stato nel 1999. Quella volta avevo vomitato la cena e da allora: mai più cibo Mc. È una mia regola.

Ieri sera ho visto il film documentario Super Size Me, che racconta l’esperimento di un regista americano, nutritosi per un intero mese solo da McDonald’s.

Nel 2002 due ragazze citano in giudizio la catena di fast food,  per aver provocato la loro obesità. Mancano però le prove di questa relazione tra cibo servito e obesità acquisita, e la causa penale si dissolve.

Il regista Spurlock decide allora di testare la questione. Ha 33 anni e prima di iniziare gli viene certificata una piena salute ed una perfetta forma fisica. Pesa 88 kg ed il suo colesterolo è di 165 mg/dl, quando generalmente la soglia critica è attorno ai 200 mg/dl.

Durante il mese dell’esperimento, Spurlock impone alcune precise regole:

  • mangiare esclusivamente tre pasti al giorno da McDonald’s (colazione, pranzo e cena) per trenta giorni consecutivi;
  • assaggiare almeno una volta ogni opzione dei menu;
  • non acquistare nulla che non sia sul menu;
  • accettare di prendere il menu Super Size (quello più grande) solo se invitato a farlo;
  • effettuare solo 2500 passi al giorno, che corrispondono alla percorrenza quotidiana di un americano medio.

Vomita il secondo giorno. Ingrassa di cinque chili nella prima settimana. Attorno al ventesimo giorno avverte la tachicardia. Si sveglia di notte con l’affanno respiratorio. Secondo il medico che lo visita, “il fegato si sta trasformando in paté”, e gli viene consigliato di interrompere l’esperimento per evitare irreversibili problemi cardiaci.

Spurlock termina vivo la prova. Dopo trenta giorni è ingrassato di 11 chili, il suo colesterolo supera i 250 mg/dl. Durante l’esperimento ha anche provato improvvisi e repentini cambi di umore, oltre a disfunzioni sessuali certificate dalla sua compagna. Ha manifestato forte stanchezza, che gli rendeva difficile persino salire le scale all’interno della sua abitazione.

Spurlock, con una dieta ferrea disintossicante, impiega oltre un anno per recuperare il suo peso e per riacquistare i valori del sangue precedenti all’esperimento.

Adesso andate a festeggiare con i vostri figli da McDonald’s. Oddio, esiste anche gente che ci va quotidianamente e che non è ancora morta. È il caso di Don Gorske, un americano che dal 1972 ad oggi ha consumato oltre 23.000 Big Mac (una media fantastica, di oltre due panini al giorno). Lui è ancora vivo, ma non ha una bella cera.

  1. #1 by Gianluca at 23 gennaio 2013

    Oh, cavolo. Mi è venuto in mente che ho portato i miei figli ad una festa di compleanno al McDonald’s una volta. Sai, erano stati invitati, non mi sembrava bello fare troppo il pignolo. Ma ho prenotato una lavanda gastrica per domani. Spero facciano ancora in tempo a salvarsi.

    Adesso, genitori, comprate un cellulare ai vostri figli (http://it.wikipedia.org/wiki/Telefono_cellulare#Danni_diretti_alla_salute)

    Adesso, genitori, mettete i vostri figli davanti alla televisione

    Adesso, genitori, portate i vostri figli all’aeroporto a vedere gli aerei decollare (http://it.wikipedia.org/wiki/Decibel)

    Adesso, genitori, portate i vostri figli adolescenti con voi all’Happy Hour (http://it.wikipedia.org/wiki/Bevanda_alcolica#Alcol_e_salute)

    Ma mi raccomando, genitori, non portate mai e poi mai i vostri figli ad un McDonald’s.

    E tu, stai attento!!! Perchè ti tengo d’occhio… quando sarai genitore, sappi che io sarò lì.
    :-)

(non verrà pubblicata)

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