I viaggi della speranza


Non so se sia più fastidioso pensare a Corona latitante a Lisbona o a Scilipoti candidato in Calabria. Il primo che cerca di far parlare di se il più possibile prima di andare in carcere, il secondo che si augura di rientrare in Parlamento dalla porta di servizio. Si chiamano “viaggi della speranza”.

Le vicende di Corona e Scilipoti sono ormai note e disgustose, non vale certo la pena ricordarle. Nell’immaginario comune sono diventati il paradigma classico della nefandezza italica. Presunti vip dalla facile commozione (celebrale), protagonisti tv che giocano a fare le vittime del sistema, falsi personaggi in cerca d’untore.

Oltre che dalla passione per i viaggi, i due sono accomunati anche da una discreta cultura. Tra le svariate finezze e sobrietà, dicono che Corona si sia tatuato sull’addome Leonardo di Noblac, perché è il protettore dei carcerati (forse sperando di essere invulnerabile alla gabbia?). Leonardo di Noblac però è anche il protettore dei minatori, professione che molti di noi auspicherebbero con gioia per il buon Fabrizio.

Scilipoti invece “stà con gli italiani”, come scrisse a suo tempo sul suo sito, forse pensando che l’accento sulla parola “sto” potesse rafforzare l’enfasi con cui condivide le sorti del popolino e non l’ignoranza che alberga nella sua mente parlamentare.

  1. #1 by paolo at 26 gennaio 2013

    mario abruzzese docet…

(non verrà pubblicata)

  1. Ancora nessun trackback