Consuetudini in culla


Ci sono domande alle quali è meglio non rispondere nell’interesse di chi le fa”.
(R. Gervaso, Il grillo parlante)

Quando nasce un bambino ci sono una serie di commenti e di domande standard che risucchiano ogni genitore di buona volontà. Vi elenco i cinque punti principali del protocollo d’intervista, a cui ogni buon padre di famiglia è costretto a sottoporsi.

  1. Il commento più falso e più diffuso fatto in presenza dei genitori è “Che bello che è”. Cordialità, contegno senso del decoro, sensibilità… Non so quale sia il vero motivo, ma non ho mai sentito dire ad un genitore che suo figlio è “bruttino” e neppure che è “così così”. Eppure è impossibile che tutti i bambini del mondo siano belli, lo sanno anche i genitori stessi. Meglio passare per maleducati o per ipocriti?
  2. Appena nasce un bambino, mentre ancora non si distinguono la testa dalla rotula, l’ombelico dall’occhio, il naso dall’alluce, i più arditi azzardano le somiglianze sparando nel mezzo: “Ha gli occhi tuoi e la bocca di lei”, oppure “La parte sopra del viso è di lei, quella sotto tua”. La frase è buttata lì, nella declinazione più generica possibile, in modo che il senno di poi non possa smentire drasticamente nessuno. Ma io li segno tutti.
  3. Sempre nell’ambito dell’esame fisico corporeo, l’altro commento da mercato delle vacche è “Che lungo che è”. È la proprietà transitiva degli attributi: essendo il bimbo pressoché orizzontale, l’altezza si tramuta in lunghezza.
  4. Altra affermazione generica e approssimativa, spendibile con (quasi) tutti i bambini è “A vederlo così sembrerebbe buono”. Uno lo dice per avere sempre ragione: se effettivamente è buono, me ne so accorto subito; se invece non è buono, è l’apparenza che inganna quindi non ho sbagliato giudizio. Assolto.
  5. La migliore di tutte però è la frase riferita alla moglie “Ma gala ‘l lat?” (“Ma ha il latte?”). È l’assillo assoluto delle anziane, il tarlo tantrico delle nonne più attempate e delle balie dismesse. E se rispondi di no sei irrimediabilmente relegato al cerchio degli eretici.
  1. #1 by Gianluca at 27 agosto 2014

    Ne mancano un bel po’. Anche se una non si può tralasciare: ma di notte, dorme?

  2. #2 by Paio at 28 agosto 2014

    Rivendico con orgoglio il fatto di avere rifiutato il gioco del “Somiglia a…” e anzi di avervi detto che gli infanti assomigliano a tutti e a nessuno.

  3. #3 by Cirano at 1 settembre 2014

    Mia figlia appenanata la apostrofavo con “Telefono casa …” furoreggiava il film E.T. … poi fortunatamente si è “ripresa”
    :-)

  4. #4 by Michele at 2 settembre 2014

    Mia nonna racconta che alla nascita di mio padre sua cognata disse: “Vaca ma che bröt putel!”. Ovviamente sorsero grosse polemiche e da allora i neonati sono universalmente ritenuti meravigliosi.

  5. #5 by Dicono at 3 settembre 2014

    In presenza di bambini oggettivamente non belli, si può optare talvolta per un “ma caro, che dolce”…è comunque un complimento e fai contenti i genitori…! 😉

(non verrà pubblicata)

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