Il broglio elettorale


“Il problema con libere elezioni è che non si sa mai come andranno a finire”

(V.M. Molotov)

A quanto pare riusciranno ad approvare un’altra legge elettorale nefanda.

Ancora una volta una legge illogica, contradditoria, arrogante, truffaldina. Di nuovo una legge che nega le preferenze ai cittadini, che lascia ai partiti la scelta dei candidati eletti col proporzionale, che consente le candidature di una stessa persona in più collegi per “attirare” voti che andranno ad altri, che esclude le liste civetta dal Parlamento, ma le ammette nel computo dei voti di coalizione, che non permette il voto disgiunto, che contiene commi ad personam.

Potremmo continuare a lungo, addentrandoci nei dettagli tecnici della sua struttura e nelle storture ormai notate da chiunque.

Professori e costituzionalisti del calibro di Zagrebelsky, Carlassare, Villone, Pace e Calvano hanno sollevato nuovamente pesanti dubbi di incostituzionalità. I soliti gufi, si dirà, anche se finora c’hanno preso.

Intellettualmente è una legge insostenibile, perché è impossibile non accorgersi dell’evidente broglio per escludere il Movimento Cinque Stelle. Questa non è democrazia, è un’altra cosa.

E poi non sopporto l’ennesimo voto di fiducia per approvare le regole del gioco comune. L’ennesimo colpo di mano lanciato da chi ha sempre sostenuto il primato della condivisione delle regole collettive.

Matteo Renzi - FOTO DI REPERTORIO

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