Mal di pancia


Pancia e saggezza crescono sempre insieme
(C. Dickens – Il Circolo Pickwick, 1837)

Premetto che non ho seguito l’avvincente confronto tra i candidati alle primarie del PD, trasmesso in orario improbo, praticamente carbonaro. Non ho avuto neppure la voglia di leggere qualche articolo analitico, che mostrasse le differenze sostanziali tra gli aspiranti leader.

Ovunque si sente parlare di contraddittorio morbido, scontato, diplomatico. Sagra delle ovvietà, fiera del buonismo. In ogni caso, avrei criticato le profonde divisioni, tanto quanto sto criticando la piattezza condivisa. Difetto genetico dei criticoni snob.

Il dato di fatto è che non emergono grandi differenze sulle linee programmatiche, sulle possibili alleanze, sulla direzione da imboccare (più a sinistra, più al centro, verso destra?).

La conseguenza più prevedibile è che il segretario del principale partito d’opposizione verrà scelto a pelle, per simpatia, per sensazione, in perfetta linea con lo stile dei tempi, dove a guidare le opinioni sono le pance, non i cervelli.

La mia pancia vede Giachetti come l’amico atono di Renzi, vede Zingaretti come la nomenklatura burocratica e impastata, vede Martina come il “papassino” senza polso e senza carisma. Ma per fortuna la mia pancia non vota.

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