Uomini Forty – L’esperienza Expo
Posted by Giullare in Uomini Forty on 27 ottobre 2015
“L’equilibrio tranquillizza, ma la pazzia è molto più interessante”
(B. Russel)
Oggi come oggi, per misurare la grandezza morale di una persona, occorre conoscere innanzitutto come si pone il suo spirito di fronte alle tre questioni esistenziali principali. Occorre cioè sapere se quella persona crede nella teoria gender, se tifa ancora per Valentino Rossi e se ha visitato il padiglione del Giappone.
Nella mia vita le prime due questioni ricoprono la stessa importanza che ha il cumino nel coniglio alla cacciatora. Per la terza disputa filofosica, forse la più trascendentale delle tre, scanso subito qualsiasi dubbio: non sono riuscito a visitare il padiglione Expo dedicato al Giappone. Che ciò faccia di me un uomo peggiore è dolorosamente ovvio, ma tant’è.
Recarsi all’Expo nell’ultima settimana di apertura è una prova di vita che andrebbe istituzionalizzata, il vero test d’ingresso per stabilire se le persone possono accedere o meno all’età adulta. Gente che bivacca per essere in vantaggio all’apertura dei cancelli, individui adulti che minacciano le vie legali di fronte al superamento nella coda ai tornelli, anziani rispettabili che spingono come la mischia degli all blacks per guadagnare un metro nella fila. Il trionfo della follia, l’elogio della demenza. E come simbolo di questa diserzione di raziocinio rimane la foto kitsch che ci hanno scattato al padiglione della Repubblica Ceca. Immortalati sul Ponte Carlo, con il sole in faccia e il tramonto alle spalle. Astronomicamente impossibile, stilisticamente discutibile.
Nonostante tutto ciò, Expo rimane un luogo stupefacente e bellissimo da visitare.
Uomo modello
“L’eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare”
(G. Armani)
La nota marca di abbigliamento sportivo Nordsen ha assunto un modello d’eccezione. Spulciando tra i seguaci di facebook, limbo in cui i segreti non sono ammessi e tutto è alla mercé di tutti, hanno trovato una mia vecchia foto sulle Dolomiti di Brenta. Poiché indossavo un capo Nordsen, mi hanno chiesto il permesso di entrare nel wall of fame della pagina ufficiale. Questo è il risultato. Sono pronto per le sfilate.
L’esempio della Tata
“Non testimoniare alla leggera contro il tuo prossimo e non ingannare con le labbra”
(dal Libro dei Proverbi, Antico Testamento)
Bella mossa della Lega Italiana per la Lotta ai Tumori, che nell’ultima campagna di sensibilizzazione ha scelto come testimonial Anna Tatangelo. Una che si è rifatta da capo a piedi, dimenticando forse di rifarsi il cervello. Non è chiarissimo il messaggio che vogliono lanciare, sbattendo la soubrette nuda con le tette in mano sui manifesti di tutta Italia.
Penso inevitabilmente a tutte le donne costrette all’asportazione del seno ed ai traumi fisici e psicologici che tutto ciò può comportare nella loro femminilità. Già che c’erano potevano aggiungere la frase “non hai più le tette? Rifattele come ho fatto io”.
Boh… a volte mi pare che la gente faccia apposta.
Gocce di memoria
“Sono gocce di memoria queste lacrime nuove.
Siamo anime in una storia incancellabile.
Le infinte volte che mi verrai a cercare nelle mie stanze vuote…
Inestimabile.
È inafferrabile la tua assenza che mi appartiene.
Siamo indivisibili, siamo uguali e fragili.
E siamo già così lontani.
Con il gelo nella mente, sto correndo verso te.
Siamo nella stessa sorte, che tagliente ci cambierà.
Aspettiamo solo un segno, un destino, un’eternità.”
Un abbraccio forte Lele, come quelli che non sono mai riuscito a darti.
Miss sbaglio?
“La donna scaltra sa vendersi, dove l’ingenua si concede”
(M. Régnier, Satire)
La gaffe di Miss Italia 2015 ha fatto il giro del web. Milioni di Italiani, oltre a sapere che Miss Italia è ignorante, hanno soprattutto visto chi è e che faccia ha. Senza lo scivolone sulla seconda guerra mondiale, sarebbe stata l’ennesima anonima belloccia, riservata alle mandibole del pubblico di RaiUno e di Verissimo, e probabilmente destinata all’oblio nel giro di pochi mesi. Invece tutti a fare processi sulla spaventosa ignoranza generazionale, sul vuoto di valori, sull’effimero che azzera i neuroni.
Attenzione però che la nostra miss ha partecipato ad un concorso per diventare la più gnocca (e gnocca lo è), non al Premio Strega né ai Grammy Awards . Poi la sciocchezza che ha detto, e soprattutto la leggerezza con cui ha pronunciato quelle parole, non può essere una circostanza casuale. Nella tv che scrive le battute ai comici, che decide i risultati delle partite, che sceglie le notizie da divulgare… vi pare che siano offerti libero spazio e libero arbitrio in diretta ad una diciottenne di Montalto di Castro? A me meraviglia più l’ingenuità senile dell’ignoranza giovanile.
La pecora avvoltoio
“A San Marino due italiani in finale al torneo di bocce “Il Titano”. Aspettiamo Renzi o, al limite Orfini”
(G. Gnocchi)
Come in una mutazione genetica a metà tra la pecora e l’avvoltoio, l’italiano medio si getta in picchiata per accodarsi alla polemica sul volo di Renzi a New York. È un piacere sublime e indispensabile quello di criticare ciò che tutti criticano, quello di immolarsi a vittima sacrificale del sopruso, a martire del sistema prepotente e usurpatore. A New York per una partita di tennis? Coi nostri soldi?
Eppure lo hanno spiegato bene alcuni giornalisti che il viaggio per la finale italiana degli US Open ha una sua valenza specifica. Non è campanile, non è orgoglio nazionale. È molto di più.
Negli Stati Uniti, che raggiungeranno quest’anno il +3,7% di Pil confermandosi come il maggior mercato mondiale, lo sport è un fenomeno nazionale ed è uno dei veicoli di promozione, marketing e comunicazione più importanti. Gli US Open sono uno degli eventi sportivi più popolari e si tengono in una città che vale da sola un qualsiasi altro mercato internazionale. Una città che consuma italiano e che ha ancora sapori italiani. Se c’è una cosa di cui abbiamo bisogno è un potente sforzo di comunicazione all’estero delle nostre capacità che non può limitarsi al solito fashiondesignmadeinItaly. La finale tutta italiana è un occhio di bue, che si accende sull’Italia. E Renzi che ci va apposta è un ulteriore faro puntato sull’evento. Nessun americano ricorda che a primavera in piazza Duomo a Milano è stato inaugurato l’Expo, ma molti hanno seguito l’eccezionale festa per gli ottant’anni di Giorgio Armani. Si chiama marketing.
E allora perché flagellarsi nel solito lamento dell’Italia sprecona e della casta che costa, tipico degli animali frustrati e dal sangue avvelenato ? La pecora avvoltoio avrebbe avuto le stesse perplessità se Renzi fosse volato a seguire una finale dei Mondiali di calcio?
Mont Blanc
“Chi taglia l’albero di confine taglia la lite”
(Proverbio popolare)
Sembra paradossale, ma nel 2015 i confini dell’Italia non sono ancora certi, o almeno non lo sono per tutti. È polemica tra Italia e Francia per la collocazione del Monte Bianco, che a dire il vero è lì fermo ormai da qualche anno. L’Italia rivendica la giurisdizione sul rifugio Torino, in virtù della cartografia riconosciuta a livello internazionale dalla Nato, basata sul trattato del 1860, che cedendo Nizza e la Savoia alla Francia, riconosce la cima del Monte Bianco come spartiacque. La Francia sostiene di “aver perduto la copia del trattato” e di basare i confini sul documento di Napoleone III, stilato dopo la vittoria sui piemontesi nel 1796. Come se Mattarella adesso si riprendesse l’Etiopia perché ha perso la copia del Trattato di Parigi del 1947.
Ha ragione mio cugino: per dirimere la disputa sul rifugio Torino non rimane altro che basarsi sull’arredo. Se nel rifugio ci sono i bidet, allora va considerato italiano, altrimenti è francese.
Della stessa pasta
Posted by Giullare in Cose di paese on 24 agosto 2015
“Era un tipo strano: la prima volta che gli hanno presentato un piatto di spaghetti ha pensato alla versione impegnativa del gioco Shangai”
(A. Bergonzoni, Le balene restino sedute)
Emergenza traduzione. Qualcuno spieghi agli organizzatori della sagra di San Bartolomeo un’ovvietà che qualsiasi abitante di Monzambano dovrebbe conoscere e che qualsiasi tedesco in Italia conosce. Qualcuno spieghi loro che il sugo all’amatriciana e quello alla bolognese non sono la stessa cosa. Al di là degli ingredienti, c’è una sovrapposizione geografica impossibile, giacché Amatrice, proprio come Bologna, è una località. Confondere queste due paste equivale a equiparare una cotoletta alla milanese ad un saltimbocca alla romana. Queste cose i tedeschi che vanno a Monzambano le sanno, quindi se non si è in grado di tradurre… si può anche lasciar stare.
Ingegno all’opera
Posted by Giullare in Cose di paese on 5 agosto 2015
“C’è la diffusa tendenza da parte delle imprese, a considerarti un beneficato, per la sola ragione che pagano il tuo lavoro”
(E. Biagi)
La vera novità estiva è che in piazza del semaforo sono iniziati i lavori per sistemare la pavimentazione del fondo stradale. Erano almeno un paio di mesi che nessuno interveniva per rimodellare il perfido porfido.
In realtà, se chiedete agli addetti ai lavori, vi diranno che non si tratta di ordinaria manutenzione, ma di nuove opere pubbliche. Ho fatto un sondaggio e sono emerse cinque ipotesi che potrebbero verosimilmente spiegare il cantiere.
1. Si tratta dei lavori per consentire l’ampliamento una tantum del plateatico del Miramonti, attualmente segregato a soli cinque, seimila tavoli.
2. È stato scoperto un forziere con tutte le verità sul PGT, dalle indebite lottizzazioni longobarde fino allo smaltimento illecito delle ramaglie del giardino di Adami.
3. È la nuova bretella interamente voluta e pagata dal Movimento Cinque Stelle, che collegherà i Bezzetti a Los Angeles.
4. Si sta scavando un eurotunnel per consentire agli abitanti di Volta di raggiungere la nuova ed imminente farmacia di Cereta. Una parafarmacia sarà disponibile nell’autogrill situato a metà del tragitto, per sedare anche le rimostranze degli abitanti di Borgo Stazione.
5. Inciampando nel porfido, il Cicci avrebbe dato il via alla scoperta di una necropoli etrusca proprio sotto il semaforo. Lo slargo non si chiamerà più “Piazza Garibaldi”, ma “Piazza Porsenna”. Già pronto il ricorso al Tar di Italia Nostra, per conto del Re dei Due Mondi e di altri Mille firmatari.
In attesa di conoscere il motivo dei lavori, rimestiamo nella tristezza di vedere ogni mese la piazza che si rifà il maquillage perché perde il trucco. O meglio, in realtà il trucco c’è… ma non si vede.
Tutte le strade portano a Roma
Posted by Giullare in Attualità, Cose di paese on 29 luglio 2015
“Se tieni la mente sufficientemente aperta, la gente vi getterà un sacco di immondizia”
(W. Orton)
Rivelazione. Grazie ad Alessandro Gassman oggi scopriamo che Roma è una città sporca. L’attore, o meglio, il figlio dell’attore, twitta dall’altra parte del mondo che i romani dovrebbero armarsi di scopa e scendere in piazza a pulire ognuno un angolo di città. Basta lamentarsi, occorre agire. Poco importa se qualcuno continua a pagare per servizi salati ed inefficienti. La colpa non è dell’amministratore, ma dell’amministrato.
Ricorda un po’ la vicenda voltese della raccolta rifiuti, dimezzata nel servizio ma non certo nelle aliquote, e corredata dai sarcastici appelli al volontariato per ripulire le campagne.
A proposito, ieri sera qualche simpatico concittadino ha abbandonato davanti al mio portone questo scatolone con plastica, vetro ed inerti vari. Qualche bravo cittadino vuol venire a recuperarlo?