Auguri
Posted by Giullare in Cose di paese on 30 dicembre 2011
(il vecchio Terk)
In genere a questo punto dell’anno si fanno i bilanci e i propositi. Si tira la riga, si fanno e le somme e ci si infarcisce con una cavagna di buone intenzioni. Quella del bilancio e della programmazione personale è una circostanza che aborro, per la sua assoluta inutilità e soprattutto perché tutti la vogliono fare a fine anno. Come se ci fosse un legame tra San Silvestro e la nostra coscienza, tra i fagioli della tombola e il nostro libero arbitrio. Perché non fare il bilancio della propria vita per le Idi di marzo, o nel solstizio d’estate?
Comunque sia, della fine dell’anno mi piacciono soprattutto le rubriche della serie “per quali motivi ricorderò il 2011”. Quelle che si leggono su ogni giornale, che si vedono su qualunque tg, che si ascoltano in qualunque radio. Proprio alla radio, un tipo ieri ha detto una cosa grottesca e dunque amaramente piacevole: “ricorderò il 2011 come l’ultimo anno prima del default dell’Italia”.
Auguri a tutti e mi raccomando: mandatemi pure sms impersonali con auguri generici inviati a tutta la vostra rubrica telefonica. Ma non pretendete che vi risponda. È un augurio anche questo.
Merry Crisi!
Volevo inserire un bel post natalizio, uni di quelli che non dicono niente, fanno gli auguri e lasciano un leggero alone buonista. Ma non mi è venuto niente.
Vi giro un articolo di Silvio Di Giorgio, che fotografa in maniera paradossale la situazione attuale.
Capisci che Natale è alle porte quando Berlusconi la smette di infrangere la legge per un paio d’ore e va a presentare il nuovo libro di Bruno Vespa. I libri di Vespa hanno anche un altro difetto, oltre a quello di rivalutare le pagine di Fabio Volo: quello di far sembrare i roghi di libri come una pratica auspicabile.
A Natale siamo tutti più buoni, più disponibili e sensibili. Anche per colpa della crisi. In questi giorni Scilipoti abbassa il suo prezzo di listino del 15%, i calciatori vendono le partite con il 3×2 e il Santo Padre rinuncia alle posate incastonate di diamanti e mangia lo zampone solo con quelle d’oro.
A proposito, Ratzinger si è molto incuriosito vedendo per strada tutti i vari presepi. E’ rimasto così colpito che ha chiesto a Padre Georg di cercare su Google chi fosse quel bambino nella mangiatoia.
La Fornero si commuove pensando ai sacrifici che dovrà affrontare Babbo Natale per consegnare i regali ai bambini delle famiglie benestanti: con le strade intasate dai precari in cerca di un secondo lavoro non sarà facile per lui raggiungere in tempo le case di tutti i parlamentari. Poverino, con questo freddo! E poi i cassaintegrati che gli trainano la slitta non hanno la stessa potenza muscolare degli extracomunitari usati nei Natali passati.
Per il Santo Natale la figlia di Tom Cruise ha ricevuto dal papà regali per 130.000 dollari. Quando l’ha saputo, Alessandra Mussolini si è indignata pubblicamente: “Gli andrebbe tolta la patria potestà! Una cifra folle: la figlia sarà costretta al suicidio con quei quattro spiccioli!”
Piaccia o non piaccia, il Natale è un giorno speciale: è l’unico giorno dell’anno in cui i leghisti brindano alla nascita di un extracomunitario. Anche Borghezio alza il calice con un sorriso, ma solo perché sa che quell’extracomunitario camperà solo trentatré anni.
Sangue e Arena
Posted by Giullare in Cose di paese on 18 dicembre 2011
(T. Power – Sangue e Arena)
Da mesi la Minoranza, per bocca dei suoi rappresentanti nella Commissione Voltapagina, propone come argomento dell’”Arena del dibattito” il bilancio di metà mandato dell’Amministrazione. Una sorta di sintesi delle cose fatte e non fatte, un rendiconto sulla bona, o mala, gestione della cosa pubblica da parte di Sindaco e Assessori.
Non è affatto scontato che un’Amministrazione in carica accetti di prestare il fianco alle critiche sul suo operato, non è per nulla ovvio offrire gratuitamente spazio agli attacchi dell’opposizione sul governo del territorio comunale.
Nonostante ciò, l’Amministrazione ha accettato la sfida, accogliendo le insistenti richieste della Minoranza e del sottoscritto, per un confronto ad armi pari sul giudizio di metà legislatura. Nella storia di Voltapagina, non credo sia mai accaduta una cosa simile.
A questo punto, il gruppo Ingegno per Volta si è disciolto. Ha promesso più volte di inviare il proprio contributo a Voltapagina, senza mai farlo. Ho sollecitato personalmente il rappresentante di Commissione ed i Consiglieri, senza ottenere risposta.
Un’occasione persa. Ma perché? Perché sono così indaffarati a cercare spazio sulla stampa locale e appena viene data loro la possibilità di sfogarsi davanti a tutte le famiglie voltesi, seppelliscono l’ascia di guerra? Perché lamentano la mancata trasparenza e al contempo non approfittano di questa visibilità? Perché chiedono spazio e suggeriscono gli argomenti per attaccare la Maggioranza e poi abbandonano il ring, uscendo dalla porta di servizio?
Risulta difficile pensare ad una banale disorganizzazione dell’ultimo minuto. Chissà, forse quando il dibattito ha un contradditorio, le idee vengono meno. È più facile urlare sul Gazzettino, sulla Gazzetta o con depliant anonimo, perché nessuno può rispondere. Ma se c’è confronto, la cosa si fa seria e non tutti possono reggerlo.
Vedremo nei prossimi numeri, la natura di questa fuga.
Buona forchetta (a casa mia) – Cena di pesce
Posted by Giullare in Buona Forchetta on 12 dicembre 2011
(M.T. Cicerone, Cato Maior de senectute)
Nella sezione Buona Forchetta, oltre al censimento dei vari ristoranti e trattorie, nasce il sottogruppo “Buona forchetta (a casa mia)”, dove documenterò i piatti più sfiziosi della mia cucina. Essenzialmente per ricordarli e archiviarli.
Non credo nelle ricette preconfezionate, perché il 90% delle preparazioni è un “più o meno” dello chef, che assembla e produce materiali, in base agli umori e alle sensazioni del momento. Inoltre, visto il proliferare smisurato di rubriche di cucina, sarebbe assurdo propinare l’ennesima “ricetta fatta in casa”.
L’unica pretesa di questi piatti è dunque quella di poter servire, nel tempo, all’ispirazione dei miei amici. InsoMma, se siete carenti di idee, prima di varcare la soglia della cucina potete dare un’occhiata anche a questo sito.
Antipasto: OVERTURE STRÖMBERG, cioè crostini di pane caldo con salmone all’aneto e uova d’aringa.
Prima portata: PRIMO DI PRUA, cioè tagliolini del nostromo, con vitello di mare e melanzane.
Seconda portata: MATTANZA, cioè tagliata di tonno al pepe rosa.
Ho accompagnato il tutto con uno chardonnay D’Al Loro della Tenuta Maddalena, che non è affatto male.
In catene
Posted by Giullare in Cose di paese on 7 dicembre 2011
(K. Gibran)
Nelle disposizioni del piano neve della Polizia Stradale, è previsto che su alcune strade ci sia l’obbligo di catene o pneumatici da neve a bordo. Sul sito www.poliziadistato.it si trovano le ordinanze per ogni regione.
Le strade della Lombardia interessate dall’obbligo sono quasi tutte a ridosso delle Alpi, ma sull’autostrada A4 l’obbligo delle catene a bordo persiste anche in assenza di neve. Inoltre su tutte le strade provinciali della provincia di Verona l’obbligo delle catene a bordo c’è sempre “in concomitanza e/o a seguito delle precipitazioni”.
Sappiate che si rischia una sanzione da da 80 a 318 euro
Rigor Montis
(Timoria – Sacrificio)
Se questi identici sacrifici economici li avesse proposti Berlusconi, tutti quanti l’avremmo accoltellato seduta stante, tacciandolo come infame sultano dello stato di bananas. Invece la manovra di Monti ci appare magicamente necessaria ed inevitabile, quasi quasi ci piace pure.
Magie della suggestione, ma non solo. La differenza la fa la credibilità dell’uomo. Monti non bestemmia, non racconta barzellette ai giornalisti, ma li redarguisce se arrivano in ritardo alla conferenza stampa. Non trascorre le serate a mignotte e non deve difendersi da nulla. In Europa non sbeffeggia i capi di stato, non fa le corna e tutti quanti gli stringono la mano.
La gente moribonda, in preda al rigor montis, resta ora in attesa di vedere tutti i dettagli della sua mazzata. Nel frattempo apprendiamo con piacere che per primo si sia levato gli stipendi. Non è granché, ma almeno l’immagine è salva. Soffriremo in silenzio.
XIX° Consiglio (29 novembre 2011)
In questo consiglio è stato approvato il regolamento per l’istituzione del Consiglio Tributario (che avrà il compito di monitorare le riscossioni per conto dell’Agenzia delle Entrate), è stato approvato l’assestamento generale di bilancio ed il Piano di diritto allo studio.
Il punto fondamentale, però, è stato un altro. Al Consiglio è stata proposta l’approvazione di un debito fuori bilancio risalente al 2008 (amministrazione Bertaiola). Lo abbiamo già detto: si tratta di una circostanza in cui una spesa non è prevista in sede di organizzazione del bilancio, manca dunque una previsione di spesa ed una relativa copertura. Un mandato in bianco: commissiono una spesa, ma non mi preoccupo di capire come la pagherò.
In concreto, stiamo parlando di un conto di circa 30.000€ per consulenze legali erogate per i ricorsi al Tar di Corneliani.
Delle due l’una: o la precedente amministrazione giustifica la sua negligenza nell’aver provocato una spesa consistente, senza aver richiesto neppure un preventivo (e queste spiegazioni non ci sono state!), oppure l’avvocato che ha presentato la parcella deve spiegarci perché è così alta. In ogni caso non si può accollare tacitamente il debito al Comune.
Solo il sottoscritto ha votato contro a questo provvedimento, e la cosa mi disturba assai. Come sempre, paga pantalone.
Persi per persi potevamo dare quei 30.000€ a Burato, che almeno ci organizzava una bella Traviata.
*iscrizione segnalatami da Gianluca Bertagna
Buona Forchetta – Corte Paiolo
Posted by Giullare in Buona Forchetta on 28 novembre 2011
È una corte di campagna a Stradella, a pochi chilometri dalla città. L’edificio che una volta ospitava un fienile è stato ristrutturato con poco gusto. L’ampio salone è funzionale ma poco accogliente: finestre in ferro che sembrano appartenere ad un centro commerciale, stufa a pellet al posto di un ampio camino, mobilia in arte povera invece di arredi contadini dell’epoca. Non si mangia male, ma non si esce neppure col bigliettino in tasca per ritornarci a tutti i costi. Buoni i ravioli con ripieno di patate ed i primi in genere, anche se si abbonda di panna (circostanza mai positiva). La tagliata sembra più un roastbeef e non lascia il segno. Scelta un po’ limitata nei vini. Non me ne frega niente, ma è apprezzabile che ci sia un menù dedicato ai celiaci. Per primo, secondo e dolce si riesce a stare nei 20€ o poco più.
Voto: 6
Agriturismo Corte Paiolo – Via Galeotto 4, Bigarello (Mn)
James Bund
(G. Piovene, scrittore e giornalista)
L’ultima asta dei titoli di stato tedeschi, i cosiddetti bund, è stata un flop. Sintomo, ci dicono gli analisti e i banalisti, che la crisi economica sta arrivando di gran carriera anche nelle lande teutoniche.
Non se ne può più dei super esperti di finanza, di quelli che danno elegante sfoggio di paroloni copiati da altri, che a loro volta hanno copiato da altri ancora. E questa crescente sensazione di fastidio avrà effetti collaterali anche sulla memoria collettiva.
Sì, perché “Bond” per me è sempre stata una parola associata alla faccia di Sean Connery, non certo all’immagine di un titolo obbligazionario. Dicevano “bond” e io pensavo allo smoking, al colpo di pistola che macchiava di sangue la sigla d’inizio di 007. Ora non è più così.
Ora penso ai film di James Bund, oppure a frasi come “il mio nome è Bond, Euro-Bond”. Aiuto.
Auguri professore
(S. Orlando – Auguri Professore)
Non è passato nemmeno un mese da quell’apostrofe a Gheddafi “sic transit gloria mundi”, che Berlusconi si ritrova col culo per terra: sic transit gloria a Monti.
Arriva il professore, cioè la miglior cosa che poteva capitarci. Ottimismo sì, ma anche attesa prima del giudizio. L’ottimo Stella ha già definito il primo metro per misurare se Monti ed il suo governo tecnico saranno utili, oppure no.
“Scelga di chiamarsi fuori da quelle posizioni di rendita, spalanchi le finestre, imponga la massima trasparenza, mostri ai cittadini tagli veri a una politica ingorda che in trent’anni ha moltiplicato per 41 volte i costi degli affitti di Montecitorio, punti su uomini che, non cercando consensi elettorali, sgobbino dove devono sgobbare e non passino le giornate (i dati sono dell’Osservatorio di Pavia) andando in tre anni 38 volte a Porta a Porta e spostandosi come trottole da un convegno a una inaugurazione, da un meeting a una sagra della zucca, della castagna o del peperoncino. Se la giochi fino in fondo. E vedrà che, rovesciando tutto, forse avrà più possibilità che non rovescino lui“.
Auguri professore.