Propositi bizzarri


“Possibile che in questo paese uno non può dire quel che pensa?
Bisogna dire un po’ da una parte un po’ dall’altra.
Io penso i cazzi miei!”.

(L. Bizzarri – Sanremo 2011)

 

Un colpo di genio la proposta sul pluralismo televisivo presentata oggi in Commissione Vigilanza. Si suggerisce che di settimana in settimana, nelle trasmissioni d’inchiesta o di dibattito politico della prima serata, si alternino i conduttori “con diversa formazione culturale”. Una settimana Santoro, quell’altra Minzolini.

Se il principio della libertà di scelta dell’elettore e della sovranità popolare viene evocato ogni qualvolta siano in ballo le dimissioni di questo o quel politico (quasi sempre di “quello”), allora lo stesso principio di “gradimento popolare” e di audience deve essere applicato alle trasmissioni televisive. Se il programma ha spettatori, vuol dire che funziona. Se è sgradito o ritenuto fazioso, ne venga proposto uno migliore e il pubblico lo giudicherà. Si chiama libera concorrenza. Non se ne può più di questa esasperazione, di questa falsa “bar condicio”. Non mi serve un format di Minoli per decidere che Vespa non mi piace, mi basta non guardarlo. Così come non chiedo di riavere Derrick perché altrimenti mi costringono a vedere CSI. Ma che ragionamento è?

  1. #1 by Cirano at 2 marzo 2011

    Proporrei, in base alla stesso principio l’alternanza dei Presidenti del Consiglio.
    Ne scegliamo una a caso dal pallottoliere ora, subito … tanto può andarci solo meglio.

  2. #2 by paio at 2 marzo 2011

    Derrick è mille volte meglio di CSI!

(non verrà pubblicata)

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