Auguri

A quei Babbo Natale appesi fuori dai balconi, al freddo per giorni e giorni;

ai quei presepi dove San Giuseppe è più grande del bue e le pecore più grosse dei pastori;

a quelli che intasano la posta elettronica, mandando allegati pesantissimi per farti gli auguri;

a quelli che non sanno che le foto da 6mega si possono anche ridurre, prima di spedirle;

a quelli che per farti la fattura giusta, devono fare almeno tre tentativi;

a quelli che “vengo la settimana prossima a finire il lavoro”, poi non li vedi più;

a quelli che “ sei sicuro che nel preventivo ti avevo fatto di meno?”

a quei camerieri che si presentano e ti dicono “cominciamo con un bell’antipasto?”

a quella cameriera di Campo dei Fiori che insieme a un margarita, a un fernet e ad uno jagermeister ci ha portato le patatine;

a quelli che vanno alla messa di mezzanotte perché “così è una roba fatta”;

a quelli che fanno la catena umana durante il Padre Nostro in chiesa, ma fuori nemmeno ti salutano;

a quelli che hanno votato Tremonti e poi si lamentano perché il Comune non mette le luminarie;

a quelli che vogliono sapere la strada per Obereggen, e non sanno neanche dove sono i Petacchi;

a quelli che saranno al burièl, col brulè in mano;

a tutti loro… e ai lettori di questo blog…

Buon Natale.

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La torre di Bab-led

“Poi dissero: Venite, costruiamoci una città e una torre la cui cima giunga fino al cielo;
acquistiamoci fama, affinché non siamo dispersi sulla faccia di tutta la terra”
(Genesi 11, 4)

Ma l’avete vista?

Non ho fatto neppure in tempo a pubblicare il post sulla rinuncia del Comune all’illuminazione superflua, che mi ritrovo la torre granaria perfettamente robotizzata con lunghissimi festoni a led. Il trionfo del kitsch, l’apoteosi del cattivo gusto, il tripudio del pacchiano. Ci voleva una bella fantasia per realizzare un obbrobrio simile. Penso che un’amministrazione possa rinunciare a tutto, tranne che al buongusto.

Veduta della torre di BabLed dalla finestra di casa mia

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Luci e punti di vista

Un vecchio faceva il cammino con il figlio giovinetto. Il padre e il figlio avevano un unico piccolo asinello: a turno venivano portati dall’asino ed alleviavano la fatica del percorso. Mentre il padre veniva portato e il figlio procedeva con i suoi piedi, i passanti li schernivano: “Ecco,” dicevano “un vecchietto moribondo e inutile, mentre risparmia la sua salute, fa ammalare un bel giovinetto”. Il vecchio saltò giù e fece salire al suo posto il figlio suo malgrado. La folla dei viandanti borbottò: “Ecco, un giovinetto pigro e sanissimo, mentre indulge alla sua pigrizia, ammazza il padre decrepito”. Egli, vinto dalla vergogna, costringe il padre a salire sull’asino. Così sono portati entrambi dall’unico quadrupede: il borbottìo dei passanti e l’indignazione si accresce, perché un unico piccolo animale era montato da due persone. Allora parimenti padre e figlio scendono e procedono a piedi  con l’asinello libero. Allora sì che si sente lo scherno e il riso di tutti: “Due asini, mentre risparmiano uno, non risparmiano se stessi”. Allora il padre disse: “Vedi figlio: nulla è approvato da tutti; ora ritorneremo al nostro vecchio modo di comportarci”.

(Esopo)

Quest’anno niente luminarie. Alcuni dicono che il Comune non vuole spendere soldi per qualcosa che è superfluo per definizione. Altri dicono che il Comune ha finito i soldi, e forse è vero. Altri infine, dicono che il Comune non paga più i fornitori, e per questo chi installa le luci quest’anno si è rifiutato di lavorare (questo mi sembra un po’ troppo).

Molti si lamentano comunque, perché con l’assenza di luci e scintillii “non sembra neanche Natale”. In tutti i paesi ci sono luci brillanti, palle luminose e neve colorata… e da noi? Niente.

Sarebbe stato bello ascoltare quelle stesse persone, che oggi accusano la mancata illuminazione natalizia, di fronte ad un bello sfoggio di luci incandescenti. Cosa avrebbero detto se in questo periodo di crisi economica e tagli alle sovvenzioni, Volta avesse speso svariate migliaia di euro per agghindarsi a festa accendendosi di supefluo?

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XI° Consiglio (14 dicembre 2010)

Nel giorno in cui il Parlamento si spacca in due e la celebre “irresponsabilità nazionale” prevale su qualunque buonsenso da entrambe le parti, il nostro Consiglio sembra procedere controcorrente celebrando una seduta corale, almeno nelle votazioni.

1) Convenzione tra Provincia e Comune per il coordinamento del Centro Informagiovani. Si tratta di un accordo per la rete telematica informagiovani, valido dal 2011. Una struttura sovracomunale, che coinvolgerà più che altro la Consulta Giovanile. Canone annuo: 300€. Voto unanime.

2) Ricognizione partecipazione societarie. Per legge (finanziaria 2008) occorre verificare periodicamente le partecipazioni del Comune in altre società. Attualmente il Comune di Volta è presente in Siam, Apam, Tea, Mantova Expo, Morenica Energie srl. Piccola digressione nel dibattito sugli scopi di Morenica Energie, nata anni fa per l’impianto idroelettrico (75mega) da realizzare sfruttando il Mincio. Unanimità sulla sussistenza dei presupposti.

3) Approvazione del contratto preliminare per il diritto di superficie della Mantovana Carburanti. Questo è il contratto preliminare per il distributore da costruire davanti a Martinelli. Ha senso costruire ancora? Serve davvero un distributore a Volta? Il prato davanti a Martinelli non è l’ultimo fazzoletto verde da preservare? Confesso che avevo qualche perplessità, tant’è che un assessore mi ha chiesto prima del Consiglio se avessi intenzione di rompere le balle su questo punto… Il distributore avrà benzina, gasolio, gpl e metano (che non è poco). La società costruttrice, che non sarà proprietaria, ma detentrice di un diritto di superficie per 40 anni, costruirà anche un parcheggio attiguo e si sobbarcherà l’onere dei futuri smaltimenti. Va detto che era impossibile costruire dall’altro lato della rotonda (dove ci sono Radrezza e Cavicchia per capirci). Il Comune guadagnerà 300.000€. In teoria poi, i prezzi di una compagnia indipendente dovrebbero essere concorrenziali… Tutto ciò mi è sembrato sufficiente per dare un voto positivo. Ho chiesto se in funzione di questa ipotesi si è già pensato allo spostamento dell’area feste, poiché va tenuta in considerazione anche questa esigenza. Ci sono già stati colloqui con le associazioni e un’ipotesi prevede l’installazione un po’ più a sud, a destra della rotonda. Approvazione unanime.

4) Adozione variante al piano di lottizzazione produttivo al Contino. Marcegaglia ha acquisito l’area (già a destinazione industriale) dalla parte opposta della statale rispetto al suo stabilimento, dove c’è l’attuale marmifera. La variante, conforme al PGT, gli permette di costruire un’area industriale unica (un capannone) sulla stessa superficie. Il progetto, che ormai è di qualche anno fa, prevede anche un sovrappasso tra i due capannoni. Unanimità.

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Cara Santa Lucia…

Dall’inizio di dicembre e quasi fino a Pasqua, la Gazzetta di Mantova ci propina le immancabili letterine di Santa Lucia. Un’interminabile sfilza di bambini dell’asilo, che chiedono la pace del mondo, invece dei giocattoli. Marmocchi che parlano di serenità e rispetto, anziché di Hello Kitty e X-Box. Infanti di due anni più preoccupati della salvaguardia dell’ambiente e della salvezza del pianeta, che delle caramelle.

Non ho ben capito quale sia la soddisfazione dei genitori che scrivono queste lettere angoscianti, fingendosi bimbi prodigio. E che dire poi della Gazzetta che pubblica questa mestizia per vendere dieci copie in più?

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Una storia vera

Questa è la storia di un losco personaggio, che un bel giorno, messosi a capo di un grande partito, decise di prendere il potere del governo e di non mollarlo più. Nonostante i numerosi misfatti della sua torbida carriera, si avvicinò alla religione, per curare evidentemente l’opportunità finanziaria, più che quella spirituale. Divenne un grande amico di Gheddafi e dei party, tanto da spendere l’equivalente di venti milioni di dollari per una sola festa. I suoi vizi contribuirono al degrado economico della sua nazione, già in difficoltà, e nonostante si prodigasse in migliaia di inviti, la maggioranza dei grandi leader mondiali manifestò profondo imbarazzo nei suoi confronti, rifiutando di frequentarlo. Anche se il suo paese era formalmente di natura costituzionale, non vennero mai fatte riforme democratiche di rilievo, in compenso rimase ampiamente praticata la persecuzione dei suoi oppositori politici. Tra le tante imputazioni, fu anche accusato di appropriazione indebita. Ebbe tante donne e numerosi figli.

La storia è vera. Vi ricorda qualcuno?

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X° Consiglio (26 novembre 2010)

Prima di iniziare la seduta consiliare, l’Amministrazione e il Consiglio hanno consegnato alla Combricola de Sarida una targa celebrativa per il 25° anno di attività, ringraziando la compagnia per il servizio reso alla comunità in tutti questi anni.

1) Assestamento generale di bilancio 2010 e variazione al bilancio pluriennale 2010-2012, per l’annualità 2011. L’avanzo di amministrazione di circa 48.000 euro è stato utilizzato principalmente per le spese correnti e per pagare il leasing dello scuolabus che scade nel 2012. Molte voci del bilancio sono state variate per spostare risorse da una parte all’altra. Ad esempio meno soldi per la segnalteica stradale e magari qualche migliaio d’euro in più per il fondo dell’emergenza neve. 3.000€ per pagare l’adeguamento del contratto nazionale dei segretari comunali e 10.000 per fronteggiare le maggiori richieste per la mensa scolastica, ma 8.500€ incamerati dall’affitto del ripetitore telefonico e 18.000 dal concessionario del servizio idrico. Spiccano i 45.000€ incassati dal rinnovo dei loculi cimiteriali e i 20.000€ spesi per il compenso all’Ufficio Tecnico per l’appalto del fotovoltaico. Esiste infatti una legge (c.d. ex Merloni) che prevede che il responsabile del servizio ottenga un compenso incentivo pari allo 0,5% sul totale dell’appaltato. La minoranza (e su questo concordo) ha sottolineato che sarebbe opportuno affidare almeno la direzione del lavori all’Ufficio Tecnico, al fine di contenere le spese.

Mancano all’appello 100.000€ per il ritardo nell’installazione dei nuovi autovelox. L’opposizione (e concordo anche su questo) ha evidenziato che le priezioni iniziali di queste entrate sono state decisamente sovrastimate.

La vera novità del 2011 sarà l’esternalizzazione di alcune funzioni a causa del trasferimento di una delle impiegate comunali. L’ufficio ragioneria ha verificato che questa scelta comporta un sensibile risparmio economico. Il punto è stato approvato col voto favorevole della sola maggioranza.

2) Variazione n. 9 al bilancio di previsione. La variazione contiene la destinazione di 10.000€ ad una convenzione con Marmirolo per la videosorveglianza, l’introito di un contributo regionale per l’installazione di videocamere di sicurezza (che saranno posizionate presso le scuole e dietro il K2), la spesa di 3.000€ per le divise della Protezione Civile, la riscossione di 29.000€ per la costruzione di nuove tombe. Quest’anno, insomma, il cimitero sta salvando il bilancio: mors tua, vita mea. Minoranza astenuta.

3) Regolamento funzione mensa. Sostanzialmente viene ridotto il numero dei rappresentanti della Commissione mensa, che essendo troppo elevato bloccava il numero legale delle assemblee. Voto unanime.

4) Piano diritto al studio 2010/2011. Non muta rispetto al precedente e tutte le tariffe per i servizi vengono mantenute invariate. Minoranza astenuta.

5) Convenzione per il servizio di segreteria comunale tra i comuni di Volta, Solferino e Ponti. Il Segretario comunale aumenterà le ore settimanali di lavoro a Volta, portandole a 18 (ricordo che l’orario era stato ridotto per poter trovare risorse al compenso dei responsabili del PGT). Volta inoltre sarà il comune capofila della convenzione. Unanimità e tutti a casa felici.

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Dalla Paprika ai tarallucci e vino

L’Alleanza di Centro, che non ho ben capito cosa sia ma già il nome “centro” mi provoca l’orticaria, ha nominato Debora Caprioglio responsabile nazionale di Cultura e Spettacolo. Nulla in contrario sulla legittimità della nomina, né sull’integrità della persona, però…

Però rimane un mistero come sia possibile fare i bacchettoni sulla moralità delle nostre vite private, sull’etica dei moderni costumi e poi affidare un ruolo importante della vita pubblica ad un’ex attrice, ma soprattutto CULtrice, di Tinto Brass. Evidentemente se si parla di cari congiunti (il marito della Caprioglio è intimo di Pionati che ha definito la nomina) i principi vanno in deroga e tutto finisce in amicizia. Dalla Paprika ai tarallucci e vino.

In questo paese anche la morale non è uguale per tutti.

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Ahi, permette signorina…

“Che cos’é l’amor… è la Ramona che entra in campo.
E come una vajassa a colpo grosso, te la muove e te la squassa;
ha i tacchi alti e il culo basso, la panza nuda e si dimena,
scuote la testa da invasata col consesso dell’amica sua fidata”

(V. Capossela – Che cos’è l’amor)

Un’idea Capossela me l’aveva data. Ma non era riuscito a spiegarmi bene che cosè di preciso la vajassa. C’è riuscita invece la Carfagna, nella sua sottile polemica con la Mussolini. A volte un’intervista val più di mille canzoni.

Intanto le marionette della sinistra acclamano e plaudono: adesso la modella di Max è il ministro più apprezzato bipartizan (cioè lato A e lato B). Ma come? Fino a ieri era il simbolo del velinismo prestato alla politica e oggigiorno il migliore dei ministri? Da sempre citata come “più gnocca che intelligente”, e ora la riscoprono abile e competente?

Un’incoerenza d’ideali piuttosto misera per chi si propone come alternativa di governo. Neppure  Capossela sarebbe d’accordo. Ma forse, come tutti, suo malgrado s’adeguerebbe. Perchè “se questa è la miseria, mi ci tuffo con dignità da rey.”

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Alla canna del gas

Chiedere l’allacciamento per la fornitura di gas metano è abbastanza semplice.

Occorre innanzitutto informarsi, chamando un ufficio o presentandosi allo sportello dello stesso. Se si prende una mattinata di permesso dal lavoro e ci si reca allo sportello nel normale orario d’ufficio, ma nel giorno sbagliato, tutto risulterà inutile. Occorre pertanto appuntarsi gli orari e ritornare nella giornata in cui l’ufficio è aperto (lunedì dalle 9.00 alle 11.00, mercoledì dalle 13.48 alle 16.34, giovedì dalle 10.10 alle 15.19, con pausa dalle 10.12 alle 15.18…). Al secondo tentativo, quando troverete l’ufficio aperto, l’impiegata, visibilmente scocciata dal vostro disturbo, vi dirà che dovrete presentare una domanda scritta ed inviarla via fax. Inviato il primo fax e trascorso un mese, dovrete contattare lo stesso ufficio, che vi dirà che il fax non è mai arrivato. A quel punto manderete un secondo fax. Dopo qualche giorno un operaio vi contatterà per un sopralluogo. Al primo appuntamento non si presenterà, ne fisserete insieme un secondo. Terminata l’ispezione, e trascorsa qualche settimana, vi verrà inviato un plico incomprensibile in cui potrete scorgere il preventivo di spesa. Dopo aver consultato i migliori legali della provincia, sarete costretti a recarvi nuovamente all’ufficio di cui sopra per una consulenza sul da farsi. Vi diranno di compilare l’allegato A, di compilare in triplice copia l’allegato B, di compilare la prima parte dell’allegato F e la seconda parte dell’allegato H, ma di non toccare assolutamente l’allegato R, né di leggere l’allegato K. Di conservare in cassaforte l’allegato N e di mettere in frigo due copie dell’allegato J insieme alla carta d’identità. Poi dovrete spedire tutto ad un indirizzo contenuto nella busta allegata (allegato N.1.2/F, da non confondere con l’allegato N.1.2/E, sennò si riparte dal “via”).

Confermato con il fax il preventivo di spesa, l’operaio si rimetterà in contatto per l’allacciamento alla rete. Sapendo già l’indirizzo della vostra abitazione, probabilmente non servirà accordarsi per un nuovo appuntamento. Eseguiti i lavori, vi verrà recapitata una fattura da pagare, ma senza indicazioni della modalità di pagamento (bollettino postale? Sì, ma a quale indirizzo? Bonifico? Ok, ma l’iban?). Manderete dunque un vostro parente a chiedere questo piccolo dettaglio al solito ufficio, che risponderà che è indispensabile parlare col titolare della nuova utenza, cioè con voi. Andrete dunque di persona allo sportello (ormai conoscerete bene gli orari d’apertura), portando con voi i soldi, ma vi daranno un bollettino prestampato unitamente al consiglio di effettuare il pagamento presso l’ufficio postale. Effettuato il pagamento in Posta, aspetterete che l’operaio ritorni a montare il contatore vero e proprio. Un mese, nessuna nuova. Stanchi della solerte impiegata, cercherete il numero verde del call center. Anche alle 3 di notte la voce automatica che vi ha letto per un quarto d’ora tutte le offerte, vi risponderà “gli operatori sono momentaneamente occupati. Si prega di non riagganciare per non perdere la priorità”. Dopo settimane di tentativi riuscirete a prendere la linea: “Buongiorno, sono Katia come posso aiutarla?”. Spiegherete che volete solo un cazzo di contatore e che avete già pagato 200 euro. Cadrà il collegamento. Riuscirete a riprendere la linea dopo un’altra settimana e rispiegherete la vostra storia ad una certa Luisa. Luisa vi dirà che vede la vostra pratica, ma che dovete ancora fare la “richiesta di contatore”. “La prego Luisa, mi dica come devo fare”, saranno le vostre laconiche parole. Dopo un quarto d’ora vi comunicherà che la richiesta la può fare direttamente lei. A quel punto vi spedirà una mail con qualche allegato da compilare e da rispedire ad un indirizzo cotenuto negli allegati stessi…

Tutto vero, mica balle. Adesso provo ad entrare nell’albo dei notai o a iscrivermi alla Massoneria. Al confronto sarà una passeggiata.

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